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30 Novembre - Novena all'Immacolata - Secondo giorno

Et macula originalis non est in Te - La perfetta Esicasta

Autore: Don Francesco Argese

Et macula originalis non est in Te

La perfetta Esicasta

La Vergine purissima
fin dall’inizio della sua vita rinunciò ad ogni legame terreno,
si ritirò dagli uomini,
fuggì la vita di peccato,
scelse di vivere non vista dagli altri,
salì al di sopra di ogni amore, compreso quello per il proprio corpo,
e così unificò l’intero suo essere alla mente
mediante l’attenzione e mediante l’incessante divina orazione. […]
Salì al di sopra di tutte le creature
e vide la gloria di Dio in modo più perfetto di Mosè,
vide la grazia divina,
che non può essere compresa dai sensi, ma è spettacolo santo, concesso alle anime pure e agli angeli.

(Gregorio Palamas, 1296–1359)

Maria è l’esicasta perfetta. È la realizzazione compiuta dell’ascesi esicasta, che tende alla comunione con Dio e alla partecipazione della luce divina, fino al punto di “vedere Dio” (theoptìa). Il cammino spirituale di Maria è relazione d’amore, che trascina verso l’Amato non solo le potenze dell’anima e della mente, ma anche il corpo con le sue capacità. L’unione ultima di Maria con Dio nel suo spirito e nell’intera sua persona è talmente sublime, che solo la divina maternità può ormai coronarla. Diventare madre di Dio è il vertice naturale dell’ascensione spirituale della Vergine, incontro amoroso tra lei che anela e Dio che si dona. E così l’incarnazione del Figlio corona il cammino spirituale della madre, corona la finalità e l’anelito della natura umana, corona la beatitudine degli angeli e la tensione a Dio dell’intera creazione.

Come chiamare te, o piena di grazia?
Ti chiamerò “Cielo”: perché hai fatto sorgere il Sole di giustizia.
Ti chiamerò “Paradiso”: perché in te è sbocciato il fiore dell’immortalità.
Ti chiamerò “Vergine”: perché sei rimasta inviolata.
Ti chiamerò “Madre pura”: perché hai portato in braccio un figlio, Dio di tutti. Pregalo di salvare le nostre anime.
(anonimo del V secolo)