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4 Dicembre - Novena all'Immacolata - Sesto giorno

Autore: Don Francesco Argese

Sesto giorno

O Maria!

Bellezza e potenza del Nome di madre

 

Quando il cielo baciò la terra nacque Maria,

che vuol dire la semplice, la buona, la colma di grazia.

Maria è il respiro dell’anima,

è l’ultimo soffio dell’uomo.

Maria discende in noi,

è come l’acqua che si diffonde

in tutte le membra e le anima,

e da carne inerte che siamo noi

diventiamo viva potenza.

(Alda Merini, 1931–2009)

La prima parola e il primo nome che impariamo da bambini è “mamma”. Così immaginiamo sarà stato anche del bambino Gesù. Anche Lui impara a pronunciare quel Nome, di cui fu inventore Iddio, scrive san Girolamo. Dopo il Nome di Gesù, nessun altro nome può dare maggior gloria a Dio che quello santissimo di Maria: Nome ripieno di grazie e di benedizioni, dice san Metodio; Nome sempre nuovo, dolce e amabile, scrive sant’Alfonso Maria de’ Liguori; Nome che infiamma di Amore divino chi Lo nomina devotamente; Nome che è balsamo degli afflitti, conforto ai peccatori, flagello ai demoni. È colmo di dolcezza, bellezza e potenza il nome della Madre di Dio e madre nostra! Tremendo se invocato nelle tentazioni! Per questo le anime sante lo sospirano sempre. Come insegna santa Brigida, tre grazie singolari otterranno gli innamorati del nome di Maria: il perfetto dolore dei peccati, la loro soddisfazione, la forza di giungere alla perfezione. Chiediamo oggi a Dio di intimare in noi il nome soave della Madre, di farlo intimo!

 

 

La bocca parla ciò che abita il cuore.

E nel mio cuore abiti Tu, Madre.

Da quel giorno

è marchiato a fuoco sul mio cuore

il tuo Nome santissimo e soave come sigillo.

Maria!

Nome benedetto e soave,

bellezza senza tempo sei.

 

Da tante labbra fosti pronunciato nella storia,

di tante anime sei stato il sollievo

e di altrettante la speranza.

Possano anche le mie labbra

non perdere mai il gusto di Te,

sempre reinnamorarsi

alla pronuncia tua soave.

Ora e nell’ora della mia morte.

(don Francesco Argese)