6 Dicembre - Novena all'Immacolata - Ottavo giorno
Mater clementissima
Autore: Don Francesco Argese
Ottavo giorno
Mater clementissima
Carezze
Se alzava le mani, le sue dita diventavano uccelli.
Se muoveva i suoi piedi pieni di grazia, la terra diventava sorgiva.
Se cantava, tutte le creature del mondo facevano silenzio per udire la sua voce.
Ma sapeva essere anche solennemente muta.
I suoi occhi nati per la carità,
esenti da qualsiasi stanchezza,
non si chiudevano mai,
né giorno né notte,
perché non voleva perdere di vista il suo Dio.
(Alda Merini, 1931–2009)
Non c’è titolo più mirabile per descrivere la grandezza di Maria, se non quello di madre. Scelta da Dio stesso per essere madre sua. A noi affidata dal Figlio sotto la croce perché fosse madre anche nostra e noi figli suoi. Chiediamo oggi in grazia il desiderio di voler prendere in casa nostra Maria, di volerle fare spazio, affinché le nostre famiglie e le nostre vite inizino ad ardere scaldate dalla presenza di mamma.
Tienimi stretto a Te, Mamma.
Non lasciarmi mai.
Abbracciami forte,
baciami sulla fronte,
accarezzami la testa,
passa le dita tra i miei capelli,
benedicimi.
Nel Nome di nostro Padre,
del tuo Figlio diletto,
dello Spirito Santo amore.
(don Francesco Argese)