Cammino IX
Propositi
Autore: San Josemaría Escrivá
247. Concreta. —Non siano i tuoi propositi come quei fuochi di bengala che brillano un istante per lasciare poi, come realtà amara, un tizzone nero e inutile che si getta via con disprezzo.
248. Sei così giovane! —Mi sembri una nave che incomincia a navigare. —Quella che per ora è una leggera deviazione, se non la correggi, ti impedirà di arrivare in porto.
249. Fa’ pochi propositi. —Fa’ propositi concreti. E còmpili con l’aiuto di Dio.
250. Mi hai detto, e ti ho ascoltato in silenzio: “Sì, voglio essere santo”. Anche se questa affermazione, così vaga, così generica, di solito mi sembra una sciocchezza.
251. Domani! Qualche volta è prudenza; molte volte è l’avverbio dei vinti.
252. Fa’ questo proposito determinato e fermo: ricordati, quando ti lodino e ti onorino, di ciò che ti dà vergogna e rossore.
Questo è tuo; la lode e la gloria, di Dio.
253. Comportati bene “adesso”, senza ricordarti di “ieri” che è già passato, e senza preoccuparti di “domani”, che non sai se per te arriverà.
254. Adesso! Ritorna alla tua nobile vita adesso. —Non lasciarti ingannare: “adesso” non è troppo presto… né troppo tardi.
255. Vuoi che ti dica tutto ciò che penso del “tuo cammino”? —Ebbene, guarda: se corrispondi alla chiamata, lavorerai per Cristo quant’altri mai: se diventi uomo d’orazione, saprai corrispondere come prima ti dicevo, e cercherai, con sete di sacrificio, i lavori più duri…
E sarai felice quaggiù e felicissimo poi, nella Vita.
256. Quella piaga fa male. —Però è in via di guarigione: sii conseguente nei tuoi propositi. E presto il dolore sarà gioiosa pace.
257. Stai lì come un sacco di sabbia. —Da parte tua, non fai nulla. E così non è strano che cominci a sentire i sintomi della tiepidezza. —Reagisci.