Cammino XIII - Tiepidezza
Autore: San Josemaría Escrivá
325. Lotta contro quella fiacchezza che ti fa pigro e rilassato nella vita spirituale. —Bada che può essere il principio della tiepidezza…, e, come dice la Scrittura, i tiepidi Dio li vomiterà.
326. Mi addolora vedere il pericolo della tiepidezza che ti minaccia, quando non ti vedo camminare seriamente verso la perfezione nel tuo stato.
—Di’ con me: la tiepidezza, no! Confige timore tuo carnes meas —dammi, Dio mio, un timore filiale che mi faccia reagire!
327. Lo so che eviti i peccati mortali. —Vuoi salvarti! —Ma non ti preoccupa quel continuo cadere deliberatamente nei peccati veniali, benché ogni volta tu senta la chiamata di Dio a vincerti.
—È la tua tiepidezza a farti avere questa cattiva volontà.
328. Che poco Amore di Dio hai quando cedi senza lottare perché non è un peccato grave!
329. I peccati veniali fanno un gran danno all’anima. Per questo, capite nobis vulpes parvulas, quae demoliuntur vineas, dice il Signore nel “Cantico dei cantici”: date la caccia alle piccole volpi che distruggono la vigna.
330. Che pena mi fai: non senti ancora dolore per i tuoi peccati veniali! —Perché, fino a quel momento, non avrai cominciato ad avere una vera vita interiore.
331. Sei tiepido se fai pigramente e di malavoglia le cose che si riferiscono al Signore; se vai cercando con calcolo o con furbizia il modo di diminuire i tuoi doveri; se non pensi che a te stesso e alla tua comodità; se le tue conversazioni sono oziose e vane; se non aborrisci il peccato veniale; se agisci per motivi umani.