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Cammino XVII

Amore di Dio

Autore: San Josemaría Escrivá

417. Non c’è altro amore che l’Amore!
418. Il segreto per dare rilievo alla cosa più umile, anche alla più umiliante, è amare.
419. —Bambino. —Malato. —Nello scrivere queste parole, non senti la tentazione di usare la maiuscola?
È perché, per un’anima innamorata, i bambini e i malati sono Lui.
420. Che poca cosa è una vita per offrirla a Dio!…
421. Un amico è un tesoro. —Dunque… un Amico!…, perché dov’è il tuo tesoro lì è il tuo cuore.
422. Gesù è tuo amico. —L’Amico. —Con un cuore di carne, come il tuo. —Con gli occhi, dallo sguardo amabilissimo, che piansero per Lazzaro… —E così come a Lazzaro, vuol bene a te.
423. Dio mio, ti amo, però… insegnami ad amare!
424. Punire per Amore: ecco il segreto per elevare a un piano soprannaturale la pena imposta a coloro che la meritano.
Per amore di Dio, che è stato offeso, la pena serva di espiazione: per amore del prossimo in Dio, sia la pena non vendetta, ma medicina salutare.
425. Sapere che mi ami tanto, Dio mio, e… non sono impazzito?
426. In Cristo abbiamo tutti gli ideali: perché Egli è Re, è Amore, è Dio.
427. Signore: fa’ che io abbia peso e misura in tutto… tranne che nell’Amore.
428. Se l’Amore, anche l’amore umano, dà quaggiù tante consolazioni, che sarà mai l’Amore nel cielo?
429. Tutto quello che si fa per Amore acquista bellezza e grandezza.
430. Gesù, che io sia l’ultimo in tutto… e il primo nell’Amore.
431. Non temere la Giustizia di Dio. —In Dio la Giustizia è meravigliosa e amabile quanto la Misericordia: entrambe sono prove d’Amore.
432. Considera ciò che di più bello e di più grande c’è sulla terra…, ciò che piace all’intelletto e alle altre facoltà…, e ciò che è godimento della carne e dei sensi…
Considera il mondo, e gli altri mondi che brillano nella notte: tutto l’Universo. —Ebbene, tutto ciò, unito a tutte le follie del cuore soddisfatte…, non vale niente, è niente e meno di niente, a confronto di questo Dio, mio! —tuo!—, tesoro infinito, perla preziosissima, umiliato, fatto schiavo, annichilito in forma di servo nella grotta dove volle nascere, nella bottega di Giuseppe, nella Passione e nella morte ignominiosa… e nella pazzia d’Amore della Santa Eucaristia.
433. Vivi d’Amore e vincerai sempre —anche se sarai vinto— le “Navas” e le “Lepanto” della tua lotta interiore.
434. Lascia che il tuo cuore trabocchi in effusioni d’Amore e di gratitudine nel considerare come la grazia di Dio ti libera, ogni giorno, dai lacci che il nemico ti tende.
435. “Timor Domini sanctus”. —Santo è il timore di Dio. —Timore che è venerazione del figlio per suo Padre, mai timore servile, perché tuo Padre-Dio non è un tiranno.
436. Dolore d’Amore. —Perché Egli è buono. — Perché è tuo Amico, che ha dato per te la sua Vita. — Perché quanto hai di buono è suo. —Perché l’hai offeso tanto… Perché ti ha perdonato… Lui!… a te!
—Piangi, figlio mio, di dolore d’Amore.
437. Se un uomo fosse morto per liberarmi dalla morte!…
—Iddio è morto. E rimango indifferente.
438. Pazzo! —Ti ho visto —ti credevi solo nella cappella episcopale— deporre un bacio su ogni calice e su ogni patena appena consacrati: perché Egli trovasse quel bacio nel “discendere” per la prima volta in quei vasi eucaristici.
439. Non dimenticare che il Dolore è la pietra di paragone dell’Amore.