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Catechismo Degli Adulti - Capitolo 20 - 1 - 2

Immagine E Primizia Della Chiesa

Autore: Autori Cristiani

Carissimi Fratelli e Sorelle ,
[756] Nell’assemblea immensa di quanti vivono in comunione con Cristo ha una posizione del tutto singolare la Vergine Maria, madre del Signore e primizia della Chiesa, modello perfetto di vita cristiana e sostegno sicuro a chi è in cammino verso la patria celeste.
1. [757] Maria non è un mito, ma una donna vera, con una storia personale, anche se dal Nuovo Testamento possiamo ricavare solo alcuni tratti della sua personalità e non propriamente una biografia.
Abita a Nàzaret, città della Galilea di nessun rilievo. Appartiene a un ambiente popolare; va sposa a Giuseppe il carpentiere, inserendosi in un clan di ascendenza davidica. Partecipa attivamente ai fatti della vita: fa visita a una parente anziana, va in pellegrinaggio a Gerusalemme, interviene a una festa di nozze. Sa ascoltare e riflettere; ma anche parlare e prendere decisioni coraggiose. Contempla piena di stupore le meraviglie di Dio e attende da lui giustizia per gli oppressi, secondo la spiritualità dei poveri di JHWH. Cerca di comprendere i suoi progetti, pronta a mettersi a disposizione come umile «serva del Signore» (Lc 1,38): è questo l’unico titolo che si attribuisce. Fatica a capire suo figlio Gesù; lo segue con materna premura e con fede eroica; condivide con lui la povertà di Betlemme, l’esilio in Egitto, la quiete nascosta di Nàzaret, lo strazio del Calvario. Infine, a Gerusalemme, è nel nucleo iniziale della comunità cristiana, in preghiera per invocare la venuta dello Spirito di Pentecoste: «Erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui» (At 1,14). Con questa informazione, terminano le notizie che abbiamo su di lei.
[758] Tutto ciò, apparentemente, non è molto. Osserviamo però che Maria è presente nei momenti decisivi: Natale, Pasqua e Pentecoste; sono i momenti che segnano rispettivamente l’inizio, il compimento e la comunicazione della salvezza. Mentre suo Figlio è l’immagine personale di Dio salvatore, lei è il modello dell’umanità salvata: una di noi, ma redenta e associata a lui in modo del tutto singolare. In lei la Chiesa trova la sua prima e più perfetta realizzazione «nell’ordine della fede, della carità e della perfetta unione con Cristo». Non per niente il Vangelo di Luca la presenta come la nuova Gerusalemmenota; il Vangelo di Giovanni la indica come la donna simbolo di Israele; l’Apocalisse la include insieme al popolo di Dio nella figura della donna vestita di sole, che genera il Messia ed è assalita dal drago nel deserto.
Maria è al centro della Chiesa come in una perenne Pentecoste: «Non si può parlare di Chiesa, se non vi è presente Maria, la Madre del Signore, con i fratelli di lui». In lei si concentrano i doni di Dio: la presenza dello Spirito, la bellezza interiore della santità, la fede verginale, la carità materna, l’alleanza sponsale, la gloria celeste, la cooperazione alla missione salvifica di Cristo. In lei il mistero della Chiesa risplende di luce purissima. Maria impersona la Chiesa: non è un mito, è invece un modello concreto.
È dentro la Chiesa, ma incomparabilmente più vicina a Cristo degli altri credenti. Ripercorrendo il cammino della sua esistenza, alla luce di questa posizione caratteristica, si comprendono meglio le sue singolari prerogative, che in definitiva si fondano sul mistero della divina maternità.
[759] «In Maria primogenita della redenzione fai risplendere l’immagine vivente
della tua Chiesa: concedi al popolo cristiano di tenere sempre fisso in lei il suo sguardo, per camminare sulle orme del Signore» nota.
2. [760] L’angelo dell’annunciazione, rivolge a Maria un invito alla gioia: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te» (Lc 1,28). Una parafrasi vicina al senso originale di questo saluto potrebbe essere: «Esulta, tu che sei ricolmata dall’amore gratuito di Dio; il Signore è con te, come salvatore sempre fedele all’alleanza».
A fondamento di tutto c’è l’amore gratuito del Padre, la sua grazia, che dona la salvezza «con ogni benedizione spirituale» (Ef 1,3) in Cristo, prima preparandola nell’eternità, poi attuandola nel tempo, infine portandola all’ultimo compimento. Tutti siamo pensati, amati, creati, redenti e glorificati come figli adottivi in comunione con il Figlio unigenito. Il primo atto della grazia del Padre, rivolta a noi in considerazione di Cristo, è l’elezione, la liberissima scelta del suo amore: «In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi» (Ef 1,4-5).
Maria è «piena di grazia», amata e benedetta da Dio insieme a tutti i membri della famiglia umana, ma in modo assolutamente singolare, in quanto è predestinata ad essere la Madre del suo Figlio. «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!» (Lc 1,42), è il saluto di Elisabetta. Dall’eternità nel disegno del Padre è associata all’evento dell’incarnazione redentrice come Madre di Dio fatto uomo.
[761] Alla meravigliosa liberalità della grazia deve rispondere la lode e la gratitudine delle creaturenota. «Ringrazio continuamente il mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù» (1Cor 1,4), dichiara l’apostolo Paolo ai cristiani di Corinto. Anche Maria accoglie la salvezza come dono; è la prima nella schiera dei poveri, la prima a vivere consapevolmente la totale dipendenza da Dio: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva» (Lc 1,46-48). È piena di grazia, ma vuota di sé. Si sente un nulla, sul quale l’Onnipotente ha voluto posare lo sguardo: Dio solo è Dio, «Santo è il suo nome» (Lc 1,49).
[762] «Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’eterno consiglio» .

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