Chiedimi una fede viva
Quando il Maestro parla al cuore - VI
Autore: Padre Gaston Courtois
La fede è un dono che io non rifiuto mai a colui che me lo chiede con perseveranza. Per voi essa è l’unico mezzo normale per avere un’antenna nell’al di là.
Finché vivi sulla terra, il clima normale dell’anima è un clima di fede e di fede meritoria, fatta di una certa divina mescolanza di chiarezza e di ombra che ti permette ragionevolmente di aderire a me senza percepirmi nella pienezza dell’evidenza. È proprio questo che mi aspetto da te. Dove sarebbe il tuo merito se io apparissi come sono, trasfigurato, dinanzi a te? Tuttavia, più eserciterai la tua fede nell’amore, più giungerai a percepire nell’oscurità la mia divina presenza.
«Il giusto vive di fede». La sua ricchezza sono le realtà invisibili che gli diventano percettibili. Il suo cibo è la mia presenza, il mio sguardo, il mio soccorso, le mie esigenze di amore. La sua ambizione sta nel farmi nascere e crescere in molte anime, in modo che ci sia un po’più di me sulla terra. La sua società è il mio Corpo Mistico. La sua famiglia è la famiglia trinitaria dalla quale tutto prende avvio e dove tutto termina per me, con me e in me. In quanto a te, vivi sempre più questo programma. È anzitutto a questo che io ti chiamo.
Chiedimi con fedeltà una fede profonda, luminosa, solida, illuminata, radiosa. Una fede che non sia soltanto una adesione intellettuale e volontaria a delle verità dommatiche astratte, ma una percezione della mia presenza viva, della mia parola interiore, della mia tenerezza amorosa, dei miei desideri inespressi. Sappi che io voglio esaudirti, ma chiedi con più insistenza. Che la tua fiducia mi testimoni il tuo amore.
Tu non chiedi abbastanza, perché non hai abbastanza fede. Non hai abbastanza fede per credere che io possa esaudirti, che stia a spiare i tuoi desideri. Non hai abbastanza fede per chiedere con perseveranza, senza desistere al primo ostacolo, senza stancarti, poiché per provare tale fede e accrescere il tuo merito, io sembro mantenere il silenzio.
Non hai una fede sufficiente per renderti conto dell’importanza delle grazie che hai da ottenere per te e per gli altri, per la Chiesa e per il mondo. Non hai una fede sufficiente per desiderare con intensità e con ardore ciò che oggi sarebbe necessario a tante anime. Non hai una fede sufficiente per venire di tanto in tanto a passare un’ora presso di me.
Non hai una fede sufficiente per non avvertire una piccola umiliazione di essere lasciato da parte; e tu, non mi lasci da parte troppo spesso? Nella tua vita, io sono sempre presente, a pieno diritto? Non hai una fede sufficiente per venire di tanto in tanto a passare un’ora presso di me.
Non hai una fede sufficiente per non avvertire una piccola umiliazione di essere lasciato da parte; e tu, non mi lasci da parte troppo spesso? Nella tua vita, io sono sempre presente, a pieno diritto? Non hai una fede sufficiente per privarti di piccole inutili ghiottonerie, mentre con i tuoi sacrifici potresti suscitare tante grazie per le anime.
Ho piacere che tu sappia scoprirmi, riconoscermi, percepirmi attraverso i tuoi fratelli, attraverso la natura, attraverso gli avvenimenti piccoli o grandi. Tutto è grazia e io sono là.Finché vivi sulla terra sei come uno con gli occhi bendati. Solo per la fede, sotto l’influsso del mio Spirito, puoi essere sensibile alla mia presenza, alla mia voce, al mio amore. Agisci come se mi vedessi, bello, affettuoso, amorevole come sono, eppure così mal compreso, così isolato e trascurato da molti esseri ai quali ho tanto donato e tanto sono disposto a perdonare.
Ho un così grande rispetto delle vostre persone! Non voglio rovinare nulla. Per questo sono tanto paziente, pur essendo attento e sensibile al più piccolo gesto d’amore e di attenzione.
Dilata il tuo cuore alle dimensioni del vasto mondo. Non sai che io ho di che riempirlo?