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Commento al Vangelo di Giovedì 12 maggio

"Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato".

Autore: Mons.Angelo Spina

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13,16-20
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In
verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo
padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste
cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve
compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di
me il suo calcagno. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché,
quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò,
accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Parole del Santo Padre

Se c’è un atteggiamento che non è mai facile, non
è mai scontato anche per una comunità cristiana, è proprio quello di
sapersi amare, di volersi bene sull’esempio del Signore e con la sua
grazia. A volte i contrasti, l’orgoglio, le invidie, le divisioni
lasciano il segno anche sul volto bello della Chiesa. Una comunità di
cristiani dovrebbe vivere nella carità di Cristo, e invece è proprio lì
che il maligno “ci mette lo zampino” e noi a volte ci lasciamo
ingannare. Quante persone si sono allontanate, per esempio da qualche
parrocchia o comunità per l’ambiente di chiacchiericcio, di gelosie, di
invidie che hanno trovato lì. Anche per un cristiano saper amare non è
mai un dato acquisito una volta per tutte; ogni giorno si deve
ricominciare. (Regina Caeli, 21 Maggio 2017)

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