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Commento al Vangelo Giovedì della II Settimana di Pasqua - Don Luca Brenna - (Gv 3,31-36)

"Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa"

Autore: Don Luca Brenna

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,31-36

Chi viene dall’alto, è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Commento al Vangelo

Si conclude oggi, con questo brano del Vangelo, questo colloquio bello, intimo, tra Gesù e Nicodemo.

Vorrei soffermarmi su questa espressione di Gesù: “Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti, ma chi viene dalla terra appartiene alla terra e parla secondo la terra. Invece colui che Dio ha mandato dice le parole di Dio. Senza misura egli dà lo Spirito”.

Molto espressivo questo “chi viene dalla terra appartiene alla terra e parla secondo la terra”, che cosa vuol dire? Tra le altre cose vuol dire anche che chi non prega, parla secondo la terra. Chi non prega, chi non ha un rapporto di familiarità con Dio, chi non ci parla spesso, chi non ci parla tutti i giorni, chi non si rivolge a Dio a tu per tu, appartiene alla terra, parla secondo la terra. Si nota invece quando una persona prega da quello che dice, da come lo dice, dall’espressione, dal tono con cui lo dice, ci si rende conto da questa espressione, che questa persona parla con Dio, e quello che dice ti aiuta.

Ad esempio le parole di  Papa Francesco, molto semplici, delle omelie a Santa Marta, colpiscono tanto perché vanno al cuore del problema, si vede che sono parole che lui dice, ma in qualche modo ne ha parlato con il Signore, gliele ha suggerite il Signore, si intravede da questo suo parlare un rapporto profondo con Dio, e non sono “terra” le sue parole, non parla secondo la terra, parla secondo Dio, e non perché è Papa, ma perché prega.

Perché uno potrebbe anche essere Papa, ma se non pregasse potrebbe dire anche cose molto colte, molto intelligenti, molto sapienti, però sempre secondo la terra, sempre terrene. Ed è lo Spirito che rende le parole così vive, cioè “colui che Dio ha mandato dice le parole di Dio. Senza misura egli dà lo Spirito”.

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