Cristo traguardo della storia
Catechismo degli adulti - Capitolo 10 - 6 - 7
Autore: Autori Cristiani
Carissimi Fratelli e Sorelle 6. [401] Il potere del peccato si propaga insieme al genere umano a partire dalle origini e perciò raggiunge inesorabilmente tutti gli uomini. Ma anche la redenzione abbraccia tutta la storia.
Il racconto biblico del peccato primordiale contiene già una promessa di salvezza, il primo vangelo. Il racconto del diluvio si conclude con un’alleanza, che Dio concede attraverso Noè a tutte le nazioni; un’alleanza perenne, che ha il suo splendido simbolo nell’arcobaleno, ponte di luce tra il cielo e la terra. La divina volontà di salvezza si estende anche ai pagani, non si lascia circoscrivere in un orizzonte particolare. Dio non abbandona l’uomo in potere del peccato e della morte; ma a tutti viene incontro, perché coloro che lo cercano lo possano trovare. In considerazione della morte redentrice di Cristo, attrae a sé con la forza del suo Spirito gli uomini di ogni epoca e nazione. Tutti nascono peccatori, tutti nascono redenti. Se tutta la storia è storia di peccato, più ancora è storia di salvezza: «Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù» (Rm 3,23-24).
[402] La lettura cristiana dell’Antico Testamento vede il Cristo redentore presente nella storia di Israele, prima ancora della sua nascita terrena. Ha plasmato il popolo di Dio. Alle persone, agli avvenimenti, alle istituzioni, ai riti, alla spiritualità ha conferito, al di là della loro consistenza e del loro significato, un’apertura a qualcosa di nuovo, a qualcosa che sarebbe venuto. In queste realtà, a motivo del disegno unitario di Dio, il cristiano vede altrettante promesse e figure di Cristo e della salvezza da lui attuata. Soprattutto considera segno di lui le realtà con cui Dio si fa presente e agisce nei confronti dell’uomo e del mondo: la Parola, la Legge, la Sapienza personificata.
[403] Quando viene «la pienezza del tempo» (Gal 4,4), il Verbo fatto carne manifesta pienamente nella storia l’amore gratuito e misericordioso del Padre. Compie l’attesa delle passate generazioni e conduce gli antichi giusti alla perfezione celeste. Attua sulla terra l’opera della riconciliazione attraverso la mediazione della Chiesa, costituita segno efficace e pubblico della salvezza. Continua a svolgere attraverso di essa la sua missione sacerdotale, profetica e regale: loda il Padre, annuncia il vangelo, perdona i peccatori, cura i malati, libera gli oppressi, edifica la pace. Fa crescere ovunque, anche fuori dei confini visibili della Chiesa, i valori di autentica umanità.
[404] Il Signore Gesù non impone il suo potere dall’esterno; ma attrae interiormente i cuori con il dono dello Spirito Santo. Si fa nostra vita e nostra forza; ci sostiene, ci orienta al bene, ci rende capaci di credere e di amare, liberamente. Ha bisogno della nostra cooperazione. La riconciliazione ha il carattere di una lotta faticosa e paziente contro il male. La storia non è progresso inarrestabile, né decadenza fatale, ma processo aperto, affidato alla nostra responsabilità, in attesa del compimento ultimo .
[405] L’efficacia redentiva della Pasqua di Cristo si estende a tutta la storia: Cristo «ieri, oggi e sempre!» (Eb 13,8).
7. [406] Pensiamo mai seriamente alla meta verso cui siamo incamminati? Siamo solidali con gli innumerevoli fratelli che fanno lo stesso cammino? Siamo «lieti nella speranza, forti nella tribolazione» (Rm 12,12)?
Il mondo è stato creato per mezzo di Cristo; è come un’eco e un riflesso di lui; cresce verso di lui; troverà compimento in lui. Egli è «il Primo e l’Ultimo e il Vivente» (Ap 1,17-18). Attraverso di lui Dio vuole «riconciliare a sé tutte le cose» (Col 1,20), liberarle, rinnovarle, perfezionarle, condurle all’unità sotto un solo capo .
Le creature sono orientate al Cristo risorto fin dall’inizio e tendono a lui, per essere veramente se stesse. Gli uomini, elevati alla dignità di figli di Dio, anelano a conseguire in lui la completa rigenerazione, con la glorificazione del proprio corpo e la trasfigurazione del loro ambiente.
L’ultimo traguardo sarà la perfetta comunione, il mondo accolto e pacificato nel Figlio e il Figlio irradiato nel mondo: «a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto» (Ef 1,6). Il regno del Padre è il senso ultimo della creazione; ma esso coincide con il primato di Cristo. Il mondo è dell’uomo, l’uomo è di Cristo, Cristo è di Dio e Dio sarà tutto in tutti.
[407] «Fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro» (1Cor 1,9). «Chiunque crede in lui non sarà deluso» (Rm 10,11): «quelli che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati» (Rm 8,30). «Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?… Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?… Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita,… né presente né avvenire,… né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore» (Rm 8,31-323537-39).
[408] Cristo «è immagine del Dio invisibile,
generato prima di ogni creatura…
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui
e in vista di lui.
Egli è anche… il primogenito
di coloro che risuscitano dai morti,
per ottenere il primato su tutte le cose»
(Col 1,15-1618).