Non contare su di te, ma su di Me: dammi fiducia!
Tratto da "Quando il Maestro parla al cuore, cap XI"
Autore: Padre Gaston Courtois
Lascia fare a me.
Avrai tutte le illuminazioni e gli aiuti necessari, se renderai più intensa la tua fusione di volontà con me.
Non aver paura. Ti ispirerò in tempo utile le soluzioni secondo il mio cuore e ti accorderò anche i mezzi temporali per realizzarle. Non ti sembra una buona cosa se lavoriamo insieme?
Devi lavorare ancora molto per me, ma io sarò la tua ispirazione, il tuo sostegno, la tua luce e la tua gioia.
Abbi un solo desiderio: che io possa servirmi di te come intendo, senza conti da renderti né spiegazioni da darti.
Questo è il segreto del Padre e del nostro piano d’amore.
Non turbarti né per contraddizioni, opposizioni, incomprensioni, calunnie, né per oscurità, nebbie, incertezze: sono cose che arrivano e passano, ma servono a fortificare la tua fede e darti l’occasione di rendere feconda la mia redenzione a vantaggio della tua innumerevole posterità.
Voglio che la tua vita sia una testimonianza di fiducia. Io sono colui che non delude mai e dona sempre più di quanto promette.
Ti sono vicino e non ti abbandono:
– anzitutto perché sono l’Amore: se sapessi fin dove puoi essere amato!
– e poi perché mi servo di te molto di più di quanto non pensi.
Poiché ti senti debole, sei forte della mia Forza, potente della mia Potenza.
Non contare su di te, conta su di Me.
Non contare sulla tua preghiera. Conta sulla mia preghiera,
l’unica che valga.
Unisciti ad essa.
Non contare sulla tua azione, né sulla tua influenza. Conta sulla mia azione e sulla mia influenza.
Non aver paura. Dammi fiducia.
Preòccupati delle mie preoccupazioni.
Quando sei debole, povero, nella notte, in agonia, sulla croce… offri la mia offerta essenziale, incessante, universale.
Unisci la tua preghiera alla mia preghiera. Prega con la mia preghiera. Unisci il tuo lavoro ai miei lavori, le tue gioie alla mia gioia, le tue pene, le tue lacrime, le tue sofferenze alle mie. Unisci la tua morte alla mia morte.
Adesso, per te, molte cose sono «mistero», ma saranno luce e motivo di rendimento di grazie nella gloria. Anzi, è in questo chiaroscuro della fede che si fanno le opzioni in mio favore e si acquistano i meriti ai quali sarò io stesso l’eterna ricompensa.
Desidera che tutti mi amino. I tuoi atti di desiderio valgono tutti gli apostolati.
Gli anni che ti restano da vivere sulla terra non saranno i meno fecondi. Sono un po’ come l’autunno, la stagione dei frutti e delle splendide tinte delle foglie che stanno per cadere; sono un po’ come lo splendore dei tramonti del sole: ma tu devi scomparire progressivamente in me; nell’oceano del mio amore troverai il tuo rifugio eterno; nella mia vita di gloria abbandonerai la tua anima inebriata di luce.
Sii sempre più disponibile. Abbi fiducia. Ti ho condotto per strade apparentemente sconcertanti, ma non ti ho mai abbandonato e mi sono servito di te, a modo mio, per realizzare lo stupendo disegno d’amore che noi abbiamo tessuto da tutta l’eternità.
Convinciti che io sono la dolcezza e la bontà perfette – e ciò non m’impedisce di essere giusto – poiché vedo le cose in profondità, nella loro dimensione esatta, e posso misurare bene fino a qual punto i vostri sforzi, per quanto piccoli, sono meritori. Per questo sono anche mite e umile di cuore, pieno di tenerezza e di misericordia.
Ah! che non abbiano paura di me. Predica la fiducia, l’ottimismo e raccoglierai nelle anime nuovi slanci di generosità. L’eccessivo timore rattrista e chiude. La gioia fiduciosa apre e dilata.
Chiedi con fede, con forza, perfino con fiduciosa insistenza. Se non sei esaudito subito, secondo le tue attese, lo sarai un giorno non lontano e nel modo che tu stesso avresti desiderato, se vedessi le cose come io le vedo.
Chiedi per te, ma anche per gli altri. Fai trascorrere nell’intensità delle tue invocazioni il mare delle miserie umane. Assumile in te e portale alla mia presenza.
Chiedi per la Chiesa, per le Missioni, per le Vocazioni.
Chiedi per coloro che hanno tutto e per coloro che non hanno niente, per coloro che sono tutto e per coloro che non sono niente, per coloro che fanno tutto – o credono di fare tutto – e per coloro che non fanno niente, o credono di non fare niente.
Prega per coloro che sono fieri della loro forza, della loro giovinezza, dei loro talenti, e per coloro che si sentono diminuiti, limitati, sfiniti.
Prega per i sani che non si rendono conto del privilegio della integrità del loro corpo e del loro spirito, e per gli infermi, i deboli, i poveri anziani che sono assillati da ciò che non va.
Prega soprattutto per coloro che muoiono o stanno per morire.
Dopo ogni tempesta ritorna il silenzio. Non sono forse io Colui che calma i flutti scatenati quando mi invocate? Dunque, fiducia sempre e prima di tutto. Quando soffrite, pensate che soffro con voi, che provo in me stesso ciò che voi provate. Io vi invio sempre il mio Spirito nel giusto momento. Se saprete fargli buona accoglienza. Egli vi aiuterà a passare con amore attraverso quella prova, traendo dalla croce la sua massima efficacia redentrice. Lo ripeto, fiducia: Io sono in voi per tessere i fili della vostra vita e intrecciarli, secondo i disegni del Padre, a quelli dei vostri fratelli. L’arazzo verrà scoperto in tutta la sua bellezza soltanto in cielo, quando la sua trama sarà svelata e risolta.
La fiducia è l’espressione d’amore che più mi onora e mi commuove.
Nulla mi fa soffrire quanto lo scoprire un residuo di sfiducia in un cuore che vorrebbe amarmi.
Dunque, non tormentare troppo la tua coscienza. Rischi di scorticarla. Chiedi umilmente al mio Spirito di illuminarti e di aiutarti ad eliminare tutti i miasmi che ti avvelenano. Non sai forse con certezza che ti amo? E questo non dovrebbe bastarti?
Ti voglio al mio servizio pieno di gioia. La gioia dei servitori onora il Padrone, e la gioia degli amici onora il grande Amico.
In ogni attimo ho delle attenzioni per te. Tu te ne accorgi solo qualche volta, ma il mio affetto per te è costante e se vedessi che cosa faccio per te rimarresti meravigliato… Non hai nulla da temere, anche quando sei nella sofferenza: io sono sempre presente e la mia grazia ti sostiene, perché tu la faccia valere a profitto dei tuoi fratelli. E poi, ci sono tutte le benedizioni di cui ti ricolmo durante la giornata, la protezione di cui ti circondo, le idee che faccio germogliare nel tuo spirito, i sentimenti di bontà che ti ispiro, la simpatia e la fiducia che effondo intorno a te e molte altre cose ancora che tu neppure immagini.
Sotto l’influsso del mio Spirito fai crescere sia la fiducia nella mia potenza misericordiosa sia il desiderio di invocarla in tuo aiuto e in aiuto della Chiesa.
Non ottieni di più perché non riponi abbastanza la tua fiducia nella mia misericordia e nella mia tenerezza per te. La fiducia che non si rinnova si indebolisce e svanisce.
Fai bene a reagire contro il pessimismo delle conversazioni. La storia dimostra fino a qual punto io sappia far scaturire il bene dal male. Non bisogna giudicare dalle apparenze. Il mio Spirito agisce nei cuori in modo invisibile. Spesso è nelle grandi prove e catastrofi che si realizza la mia opera e si estende il mio regno interiore. Si, nulla va meglio di quando le cose vanno male, poiché nulla accade senza che io lo sopporti con voi e a vantaggio del mio popolo.
Affidati a me fiduciosamente. Non cercare neppure di sapere dove ti conduco. Tienti stretto a me e procedi senza esitare, a occhi chiusi, abbandonato a me.
Mettiti con fiducia al seguito del mio vicario, il successore di Pietro. Non sbagli se ti sforzi di vivere e pensare in accordo con lui, poiché in lui sono io a essere presente e a insegnare ciò di cui l’umanità ha bisogno nei tempi attuali.
Non c’è niente di più pericoloso quanto il separarsi, anche solo interiormente, dalla Gerarchia. Ci si priva della «gratia capitis»; si giunge via via all’oscuramento dello spirito, all’indurimento del cuore: sufficienza, orgoglio e presto… catastrofe.
Dammi sempre più fiducia. La tua luce, sono io; la tua forza, sono io; la tua potenza, sono io. Senza di me saresti soltanto tenebra, debolezza e sterilità. Con me non c’è nessuna difficoltà di cui tu non possa riuscire vincitore, ma non trarne gloria o vanità. Ti attribuiresti in modo indebito ciò che non ti appartiene. Lavora più spesso in dipendenza da me.
Dammi fiducia. Se talvolta ho bisogno della tua sofferenza per compensare molte ambiguità e resistenze umane, non dimenticare che non sarai mai provato oltre le tue forze corroborate dalla mia grazia. «Il mio giogo è soave e il mio carico leggero». E per amore, a te e al mondo, che ti associo alla mia redenzione; ma io sono più che tutto tenerezza, delicatezza, bontà.
Ti darò sempre gli aiuti materiali (salute, risorse, collaborazioni, ecc.) e spirituali (dono della parola, del pensiero e della penna) di cui avrai bisogno per compiere la missione che ti ho affidato. E tutto ciò giorno dopo giorno, in dipendenza da me, l’unico che rende feconda la tua attività e le tue sofferenze.
Guida coloro che ti affido sulle vie di un amore umile e fiducioso nella mia tenerezza divina. Se le anime avessero più fiducia in me e mi trattassero con affetto rispettoso e profondo, come si sentirebbero più aiutate e al tempo stesso più amate! Io vivo nell’intimo di ciascuna di esse, ma sono poche quelle che si preoccupano di me, della mia presenza, dei miei desideri, dei miei aiuti. Io sono Colui che dona e vuole donare sempre di più, ma è necessario che mi si desideri e si faccia affidamento su di me.
Ti ho guidato sempre e la mia mano misteriosa ti ha sostenuto e molto spesso, a tua insaputa, ti ha impedito di vacillare. Concedimi dunque tutta la tua fiducia, con grande umiltà e lucida coscienza della tua debolezza, ma con grande fede nella mia potenza.
Comunica alla mia eterna giovinezza. Tu stesso rimarrai sorpreso quando mi vedrai in paradiso. Non solo sono eternamente giovane, ma rendo giovani tutte le membra del mio corpo mistico. Non solo sono la Gioia, ma ravvivo con una gioia ineffabile tutte le cellule del mio corpo. Resta giovane di spirito e ripeti a te stesso, qualunque cosa accada: «Gesù mi ama ed è sempre presente».
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