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La mortificazione dello spirito e la pazienza nelle malattie

Esame di coscienza per ogni situazione (VII)

Autore: Autori Cristiani

39) – MORTIFICAZIONE DELLO SPIRITO
I ESERCIZIO

1. Ho seguito con attenzione la lettura in cappella, al refettorio…?
2. Mi sono permesso pensieri vanitosi, ritorni di amor proprio su parole, azioni, risultati avuti?
3. Mi sono stizzito per un’osservazione, un rimprovero, una parola sgarbata?
4. Ho saputo piegare il mio giudizio, non permettendomi considerazioni contrarie all’obbedienza?
5. Ho contrastato, contraddetto, trattato altri con durezza, lasciato scorgere che mi annoiavo? (Mancanze).
6. Mi sono abbandonato alla tristezza, invece di pregare, e distrarmi con qualche buon pensiero?
II ESERCIZIO
1. Ho distolto il mio spirito da pensieri vani, da immaginazioni futili o pericolose?
2. Sentendomi contrariato o di cattivo umore, ho mostrato ugualmente il viso sereno?
3. Ho obbedito in tutto, con sottomissione di volontà e di giudizio? (Mancanze).
4. Quanti atti di arrendevolezza ho praticato?
5. Ho reagito al mio languore di spirito?
III ESERCIZIO
1. Quanto tempo ho perduto negli esercizi spirituali per noia o stanchezza?
2. Ho resistito al prurito di esprimere il mio giudizio su tutto e su tutti? (Mancanze).
3. Sentendo antipatia per qualcuno, l’ho trattato con affetto, pensando che Gesù lo ama?
4. Ho respinto sollecitamente ricordi non buoni di cose viste, udite, lette, sognate?
5. Ho accettato, per ispirito di penitenza, le prove, gli incomodi, i malesseri provati oggi?
6. Ho pensato al Signore e alla sua presenza, il numero di volte che avevo fissato?

40) – PAZIENZA NELLE MALATTIE

Le malattie offrono il doppio vantaggio, di metterci nell’impotenza di peccare, e di farci espiare i peccati. S. AGOSTINO .
Il soffrire passa; ma il merito di aver sofferto non passerà mai! S. TERESA.
Gesù si ama in croce, o non si ama affatto. Ven. P. Ludovico DA CASORIA.
Le lunghe malattie sano eccellenti scuole di misericordia per quelli che assistono i malati, e di amorosa pazienza per quelli che le soffrono. Gli uni stanno ai piedi della Croce con la Madonna e S. Giovanni, di cui imitano la compassione; gli altri sono sulla Croce con Nostro Signore, di cui imitano la passione.
Niuno è atto a comprendere le cose celesti, se non sopporta con rassegnazione le avversità per amore di Gesù. Nulla v’ha di più accetto a Dio, nulla di più giovevole in questo mondo, quanto il patire di buona voglia per Cristo.
I ESERCIZIO
1. Ho eseguito con piena sottomissione le prescrizioni. del medico e dell’infermiere?
2. Ho trascurato od omesso gli esercizi di pietà, compatibili con la mia malattia?
3. Ho ricevuto ogni volta con riconoscenza, le cure apprestatemi?
4. Nei momenti di maggior dolore e sconforto, ho pensato a quanto ha, sofferto Gesù, in qualche circostanza. della sua Passione? (Omissioni).
5. Quante volte mi sono sottomesso alla santa Volontà di Dio a mio riguardo? (Minimo da fissare).
II ESERCIZIO
1. Ho saputo reprimere qualche scatto d’impazienza o di cattivo umore? (Mancanze).
2. Mi sono mostrato esigente, come se tutto dovesse essere sacrificato per me?
3. Ho fatto le Comunioni e visite spirituali che mi ero proposto?
4. Ho adoperato il linguaggio della fede nelle conversazioni e nella corrispondenza? (Mancanze).
5. Ho offerto le mie sofferenze per qualche intenzione di apostolato? (Minimo da fissare)
ASPIRAZIONI
Sia fatta, lodata e in eterno esaltata, la giustissima, altissima e amabilissima volontà di Dio in tutte le cose!
Signore, qui brucia, qui ferisci, ma perdonaci per l’eternità!
Signore, io adoro in tutte le cose la vostra volontà a mio riguardo.

PREGHIERA DI SOTTOMISSIONE NELLE MALATTIE E NELLE TRIBOLAZIONI DELLA VITA (S. Alfonso de’ Liguori)

Signore, che nella vostra sapienza e bontà, permettete che io sia oppresso da questa tribolazione, gradite l’omaggio della mia rassegnazione volenterosa, alle disposizioni della vostra Provvidenza. Così volete Voi, e così voglio anch’io: si faccia sempre di me, secondo la vostra Volontà adorabile.
Io so che Voi, innocente, siete andato avanti, entrando nella gloria per via di patimenti; e io, peccatore, sarei riluttante a seguirvi per la via regale della santa Croce? io voglio soffrire con Voi. che avete sofferto per me; voglio morire con Voi, che siete morto per me!
In altre epoche della mia vita ho lasciato. Voi, per seguire le mie inclinazioni perverse; ora, però, lascio tutte le creature e mi converto a Voi, sicuro che non ricuserete la mia offerta e il mio amore, purificato, da amarezze e disinganni.
Io vi ringrazio che mi date tempo a rientrare in me stesso, il modo di riparare al disordini della mia vita, e l’occasione di arricchirmi di meriti preziosi per il Cielo; e lo vi offro le mie sofferenze fisiche e morali a scopo di apostolato per la conversione dei peccatori, per i bisogni generali della santa Chiesa e, in particolare, per quelli del mio Istituto.
Voi degnatevi accettare il mio sacrificio; e, in ricambio, infondete nel mio cuore, la virtù della pazienza e della rassegnazione amorosa alla vostra santa Volontà. Sì, datemi pure tutte le croci che volete; ma, insieme, datemi la forza di portarle con pazienza, per amor vostro.
O Maria, voi che siete la “Salute degl’infermi” , impetratemi la guarigione, perché io possa adoperarmi ancora alla gloria di Dio e al bene delle anime; o, per lo meno, una perfetta rassegnazione alla santa Volontà di Dio a mio riguardo. Intanto ottenetemi il dono della perseveranza, e un grande amore per il mio Dio, perché questo amore mi darà anche la forza di soffrire tutto per Lui.
Maria, Speranza mia, pregate Gesù per me!

41) – POVERTÀ RELIGIOSA

Gesù ci ha dato la Povertà come il fondamento della perfezione : Se vuoi essere perfetto, vendi quel che hai, e danne il prezzo ai poveri, (Mt 19, 21).
Le ricchezze, gli oggetti, tante superfluità, sono come il vischio che ritiene gli uccelli sul ramo toccato, impedendone il volo.
Chi non ha un amore reale e pratico alla povertà, concluderà ben poco nella vita spirituale, perché, oltre a mancare di slancio, anche se non se ne rende conto, finisce con l’accarezzare i sensi, introducendo nell’anima i fermenti delle tentazioni.
Per non esporsi a violare il Voto di Povertà, bisogna munirsi di tutti i permessi. Quanto purgatorio per le facili infrazioni, poiché in generale ogni disposizione libera di denaro o di cose stimabili a prezzo di denaro, è una colpa, per il religioso legato dal Voto di Povertà!
La natura rifugge la, povertà; di qui il merito grande di questa virtù. Perché Iddio – chiede S. Bernardo – fa le stesse promesse ai poveri e ai martiri, se non perché la povertà volontaria, è una specie di martirio? (Serm. I de Sanctis).
Ma Iddio sarà magnifico nel premio! Quale felicità ricevere molto per il poco che si è lasciato; avere beni eterni, per quelli di un momento; beni che dureranno sempre, in cambio di quelli che pur dovranno finire; e di avere Dio stesso per debitore! (S. GIROLAMO, Epist.. 160).
Non è povero chi non sente gl’incomodi della povertà. S. FRANCESCO CALASANZIO.
Poco basta alla necessità; nulla basta alla sensualità. S. FRANCESCO DI ASSISI.
Amate la povertà come l’ha amata Gesù, e come il mezzo più atto che possiate prendere, per progredire nella perfezione. S. G. B. DE LA SALLE (Raccolta, p. 170).

DIRETTIVE PER IL I ESERCIZIO
1. Ho ricevuto, dato, venduto, imprestato, distrutto o cambiato qualcosa di valore, senza permesso?
2. Ho lasciato rovinare qualche cosa, affidata alla mia cura? (Trascuratezze).
3. Ho mormorato interiormente o esteriormente per qualche privazione? (Vitto, oggetti di cancelleria, di vestiario…).
4. Conservo a mio uso esclusivo, oggetti o libri, che debbono stare a disposizione di tutti?
5. Sono stato esigente, chiedendo cose superflue?
6. Ho esposto con semplicità, i miei bisogni, accettando senza malanimo un rifiuto o una dimenticanza?
II ESERCIZIO
1. Mi sono appropriato l’uso indipendente ed esclusivo, di strumenti, musica, carte e altri oggetti?
2. Ho ricevuto, conservato, o usato del denaro senza permesso?
3. Ho riparato, come potevo, i danni fatti?
4. Ho conservato qualcosa, presa agli alunni?
5. Ho curato, di preferenza, i ragazzi più poveri, e i meno dotati di qualità?
6. Mi sono prestato per lavori occorrenti in casa, per Fratelli malati, vecchi…?
III ESERCIZIO
1. Ho vinto oggi l’amor proprio, chiedendo con semplicità, quanto mi abbisognava?
2. Ho mancato alla povertà, provocando spese inutili, per oggetti non necessari, corrispondenza superflua..?.
3. Ho avuto cure eccessive per la mia salute, o preoccupazioni esagerate per incomodi?
4. Sono in perfetto ordine, tutti i conti affidatimi?
5. Ho considerato ogni dono fatto a un religioso, come appartenente dì diritto alla Comunità?
6. Ho profittato di qualche occasione, per parlare con amore della santa Povertà?
IV ESERCIZIO
– Quante volte, oggi, ho ringraziato Dio, per avermi chiamato ad abbracciare una vita di povertà volontaria? (Minimo).
– Quando ho potuto scegliere, ho preso per me quanto vi era di minimo e povero?
– Ho mangiato senza permesso, fuori dei pasti?
– Mi sono procurato qualcosa, con mezzi per me illeciti?
– Conservo degli oggetti non necessari, e ai quali sono molto attaccato?
– Quante volte ho chiesto oggi a Dio l’amore per la santa Povertà? (Minimo).
ASPIRAZIONI
Mio Dio e mio tutto! S. FRANCESCO DI ASSISI.
Mio Dio, mio unico Bene, Voi siete tutto per me; fate che io sia tutto per Voi! S. MARGHERITA M. ALACOQUE.
Cerchino pure gli altri, i beni terreni, o mio Gesù… Per me, non desidero, non voglio, non cerco altro tesoro che il vostro amore! S. ALFONSO.
Signore, dammi il tuo amore, e sono ricco abbastanza! S. IGNAZIO DI LOIOLA.

42) – CASTITÀ, PUREZZA

È la virtù più bella, la più austera, la più minacciata,
Virtù cara al cielo e alla terra, temuta dall’inferno.
È la virtù che spiritualizza il corpo, acuisce l’intelligenza, nobilita il cuore, santifica l’anima.
Necessaria al religioso, per la sua consacrazione a Dio; necessaria all’­educatore cristiano, per i contatti spirituali con le anime, in virtù della sua nobilissima missione.
Il vizio opposto è il più turpe, il più tirannico, il più diffamante dei vizi.
Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio (Mt 5, 8).
Senza la castità ogni altra virtù viene meno. S. GIROLAMO.
Il martirio di sangue, sofferto per mano del carnefice, pare più crudele; ma, per la breve durata, è meno doloroso di quello della castità. S. BERNARDO.
Il vostro stato richiede che siate onorati dall’amicizia di Gesù. Prediligete la purità, virtù favorita dal divin Salvatore, perché vi ami teneramente, e si piaccia di stare con voi, poiché egli trova le sue delizie nelle anime pure. S. G. B. DE LA SALLE (Med. 88).

I ESERCIZIO
1. Ho contravvenuto, oggi, a qualche prescrizione delle mie sante Regole sulla castità?
2. Ho avuto qualche contatto non necessario col mondo, o con persone di altro sesso?
3. Mi sono lasciato andare a sentimenti deprimenti di tristezza, di scoraggiamento, invece di distrarmi con qualche buon pensiero?
4. Sono stato sobrio e mortificato, nel mangiare e nel bere, specialmente riguardo alle bevande alcoliche?
5. Ho indugiato nel respingere qualche tentazione?
6. Quante Volte ho chiesto a Dio la delicatezza di coscienza e la purità di cuore? (Minimo).
II ESERCIZIO
1. Ho dato manifestazioni di simpatia troppo sensibile, o fatto confidenze inopportune?
2. Oggi sono stato seriamente occupato in tutti i tempi liberi? – Ho mancato, di riservatezza, fissando facilmente Fratelli, alunni, altre persone?
3. Li ho toccati, per scherzo o familiarità?
4. Nei momenti più penosi mi sono scoraggiato, invece di pensare alla gioia di mostrare a Dio la mia fedeltà, e di guadagnare tanti meriti per il cielo?
5. Oggi ho coltivato le divozioni predilette, per la custodia della bella virtù?
ORATIO
O Signore, purificate col fuoco del vostro Santo Spirito, il nostro cuore e il nostro corpo, affinché vi serviamo con corpo casto, e vi siamo grati per la purezza del cuore. Così sia.
III ESERCIZIO
1. Sono stato energico all’alzata? (Mancanze).
2. Ho evitato ogni posizione troppo comoda, molle, sensuale?
3. Mi sono permesso qualche familiarità sconveniente? (toccamenti, carezze…)?
4. Mi sono permesso di vedere, ascoltare o leggere qualcosa di pericoloso alla mia virtù?
5. Quante volte ho pensato alla presenza del mio Angelo Custode, e l’ho ossequiato?
6. Quante penitenze ho fatto in espiazione dei miei peccati?
7. Mi sono abbandonato a immaginazioni, sogni o affetti pericolosi?
IV ESERCIZIO
1. Ho accettato virilmente gl’incomodi odierni della stagione, o qualche malessere?
2. Ho mancato al pudore che conviene a persona consacrata a Dio, in casa o fuori?
3. Fidando nelle mie forze, mi sono esposto a qualche pericolo che potevo evitare?
4. Nei momenti dì crisi, ho pensato a Gesù Crocifisso o a qualche scena della Via Crucis?
5. Quante volte ho chiesto a Dio di morire, piuttosto che perdere la sua grazia?
6. Quante volte ho raccomandato alla Vergine Immacolata, la mia castità e la mia perseveranza?

ASPIRAZIONI

Cuore di Gesù. fonte di ogni purezza, abbiate pietà di noi!
O Cuore purissimo di Maria Vergine santissima, ottenetemi da Gesù la purità e l’umiltà del cuore.
Fate, o Giuseppe, che la nostra vita scorra scevra di peccati, e che sia sempre difesa dal vostro Patrocinio.

PREGHIERA PER OTTENERE LA CASTITÀ

Mio adorabile Salvatore che, per espiare i peccati, e specialmente quelli impuri, avete voluto che la vostra carne fosse orrendamente straziata, non permettete che tante vostre sofferenze siano vane per me; non tollerate che il vostro Sangue Divino sia stato versato inutilmente per me! Venite in mio soccorso nelle lotte che debbo sostenere, per non cedere alle lusinghe del male.
Per le vostre sacre Piaghe, guarite le tante ferite inflitte dal peccato all’anima mia; distaccate il mio cuore da ogni piacere terreno, e da quanto può menomamente offuscare la sovrannaturale bellezza dell’anima mia.
Io vi ringrazio dell’amore che mi avete mostrato soffrendo ed espiando per me, detesto con tutta l’anima mia le offese, scaturite dalla mia malizia o sfuggite alla mia fragilità. Sono risoluto di amarvi, per quanto lo meritate, e per quanto io vi ho offeso; ma Voi conoscete la mia debolezza; perciò, venite in mio soccorso, ogni volta che il nemico tenta più violenti i suoi attacchi immondi.
O Gesù, Voi che vi pascete tra i gigli, liberatemi da ogni affetto impuro, che porrebbe ostacolo alle mirabili effusioni della grazia vostra nell’anima mia, e alla divina amicizia che a Voi mi unisce. C’è stato un tempo infelice, in cui io non Vi amavo; ora me ne pento con tutta l’anima mia. Io desidero tanto amarvi, e farvi amare anche dagli altri. Preservate dal male del peccato, singolarmente le anime a me più care, e quelle affidate alle mie cure.

In Voi o Signore, io pongo tutte le mie speranze; a Voi consacro il mio cuore; a Voi offro tutte le energie del mio corpo e tutte le aspirazioni dell’anima mia.
O Maria, Madre mia tenerissima, a Voi io ricorro fiducioso. «A Voi, Vergine Madre, che non foste tocca da neo alcuno di colpa, né attuale, né originale, raccomando e affido la purità del mio cuore».
S. Giuseppe, celeste Protettore dei vergini, tutelatemi contro le insidie del male. «Fate, o Giuseppe che la nostra vita scorra scevra di peccati, e che sia sempre difesa dal vostro Patrocinio.

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