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Giovanni Paolo II: un grande uomo, un grande santo, un faro di luce per l’umanità

Il ricordo di Chiara Amirante nei 100 anni dalla nascita

Autore: Chiara Amirante

Oggi per tutti noi è un giorno di grande Festa: 100 anni fa nasceva Giovanni Paolo II!

Un uomo e un santo che è stato una delle figure più luminose del nostro tempo.

Un padre e pastore per tutti noi, un faro di luce che ha saputo con forza indicare al mondo la via da percorrere. Mi piace inoltre definirlo un grande rivoluzionario. Anche i grandi storici hanno riconosciuto il suo fondamentale contributo alla fine del Regime sovietico, al crollo del muro di Berlino e al cambiamento della storia.

San Giovanni Paolo II è stato un grande rivoluzionario perché è stato fedele al Vangelo e il Vangelo racchiude il messaggio più rivoluzionario che ci sia: le parole dell’uomo-Dio Gesù, se vissute con serietà, sono infatti in grado di rinnovare la nostra vita e la storia dell’umanità.

Papa Giovanni Paolo II è stato inoltre, come l’apostolo Giovanni, un contemplativo capace di tenere il suo capo sul cuore di Gesù per ascoltarne i battiti e i suggerimenti, e come San Paolo un grande apostolo delle genti capace di portare con la forza del profeta la verità del Vangelo fino agli estremi confini del mondo.

Le parole che ci ha regalato al suo primo saluto in Piazza San Pietro ci hanno conquistato subito e riecheggiano oggi nei nostri cuori più attuali che mai, tanto più in questa ora così buia che stiamo vivendo:

Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatricepotestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa ‘cosa è dentro l’uomo’. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi, vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia, permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! Di vita eterna!”.

Con Cristo non c’è nulla che dobbiamo temere perché niente può separarci dal Suo Amore e Lui ci ha promesso di essere con noi tutti i giorni, Lui ha vinto il mondo!

Se permettiamo a Cristo di parlare al nostro cuore e ci lasciamo mettere in crisi dal Vangelo sperimentiamo quella pace profonda che solo Lui può donarci e che il mondo non può rubarci.

Con Giovanni Paolo II ho avuto l’inaspettata sorpresa di essere nominata da lui consultrice del Pontificio Consiglio dei migranti e questo mi ha dato la splendida possibilità di incontrarlo in più occasioni. Le sue parole, il suo sguardo penetravano l’anima in profondità e ogni volta lasciavano un segno indelebile.

Più volte nel salutarlo, guardando i suoi occhi così intensi e luminosi, ho avuto l’impressione di vedere in lui Gesù crocefisso Risorto. Davvero lui viveva in prima persona, con un’ intensità unica la frase di San Paolo: “Sono stato crocefisso con Cristo e ora non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”.

Il mio primo incontro personale con lui è stato particolarmente emozionante. Il Card Ruini mi aveva chiesto di portare la mia testimonianza all’ incontro del Papa con i giovani che faceva nella Sala Nervi ogni domenica delle Palme. Lui non stava bene con la salute in quel giorno e quindi sarebbe dovuto arrivare solo alla fine del nostro incontro per dare un saluto a tutti i giovani presenti e a tutti quelli collegati tramite i media.

Avevo iniziato da pochi minuti a condividere qualcosa della mia esperienza con i ragazzi di strada che mi aveva portato ad aprire la primissima comunità di accoglienza Nuovi Orizzonti, quando ecco un’incredibile fuori programma.

Il microfono con cui stavo parlando si spegne perché il Papa all’ultimo momento aveva deciso di anticipare la sua venuta in mezzo a noi e così il conduttore della diretta televisiva aveva preso la linea per annunciare a tutti la grande notizia: il Papa era già in mezzo a noi con un notevole anticipo rispetto a quanto programmato! Ho così lasciato il microfono per scendere dal palco e lasciare che salisse il Papa ma subito il card Ruini è venuto da me e mi ha detto resta: continua a raccontare la tua testimonianza anche al Papa che ora viene a sedersi qui sul palco. Potete immaginare la mia incredulità ed emozione… non capita tutti i giorni di essere interrotti dall’arrivo anticipato del Papa e dover poi proseguire in ciò che si stava dicendo. Non ero neanche sostenuta come tutti gli altri da un foglio scritto perché avevo preferito non leggere il mio intervento per essere più libera di parlare da cuore a cuore ai giovani presenti. Non nascondo che ho ripreso a parlare ai giovani presenti con un cero sacro timore e un’emozione fortissima. Appena ho finito ho potuto ricevere l’abbraccio del Papa che mi ha ringraziato, parlato, con quel suo Amore unico di padre. In quel momento ho sentito che era Gesù che mi parlava, mi abbracciava e non ci sono parole per descrivere la commozione vissuta in quel momento che è rimasto impresso a fuoco nel mio cuore.

Tante poi le GMG vissute con lui, tutti momenti di grande grazia. E anche se sono tantissime le parole di San Giovanni Paolo che mi porta nel cuore quella che più mi è rimasta incisa nell’anima è la consegna che ci ha lasciato alla GMG del 2000 prendendo spunto da una frase di Santa Caterina:

Se sarete quello che dovete essere metterete fuoco in tutto il mondo”.

Lui davvero questa parola l’ha vissuta fino in fondo: è stato un grande santo e ha saputo portare il Fuoco dello Spirito Santo in tutto il mondo per illuminare e riscaldare le notti di molti.

Grazie, immensamente grazie per tutto ciò che ci hai saputo donare a ciascuno di noi, avrai sempre un posto speciale nei nostri cuori!

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