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I dieci comandamenti con l'esame di coscienza - Presentazione

Le tavole della legge

Autore: Padre Enrico Redolfi

Ad un giovane che chiedeva cosa dovesse fare per avere la vita eterna, Gesù rispose: “Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti” (Vangelo di Matteo 19,17).

I Dieci Comandamenti, scritti da Dio su due tavole di pietra e consegnati a Mosè (Libro dell’Esodo 31,18; Libro del Deuteronomio 5,22), sono dei mezzi per raggiungere la santità. I primi tre riguardano l’amore verso Dio, gli altri sette l’amore verso il prossimo. Essi iniziano con i tre insegnamenti dedicati al culto di Dio, perché il Signore ha la precedenza su tutto e deve essere amato su ogni essere o cosa. Ma non è l’unica spiegazione per chiarire l’ordine dato al Decalogo.

II movente principale che Dio ha avuto nella disposizione dei suoi precetti è l’amore: aiutarci nella via del bene, darci modo di essere in Lui e Lui in noi, perché questa unione ci dia uno spirito così forte da saper essere sempre vittoriosi sulla carne, il mondo, il demonio. E da questa vittoria giungere al trionfo del cielo, al godimento di Dio, alla vita eterna, al luogo meraviglioso dove non sono più lotte e sacrifici, ma tutto è superato di ciò che è fatica o dolore ed è pace, pace infinita (Libro dell’Apocalisse 21,4).

Come due sono i precetti dell’amore nei quali si compendia tutta la leggé e i profeti (Vangelo di Matteo 22,3740), così i Dieci Comandamenti sono scolpiti su due tavole di pietra: il cielo e la terra, da cui non si cancelleranno mai. Dice Gesù: “Non pensate che io sia venuto ad abolire la legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli” (Vangelo di Matteo 5,17-19). E il profeta Ezechiele rivela: “Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi” (Libro del profeta Ezechiele 36,27).

“Pieno compimento della legge è l’amore” è detto (Lettera di San Paolo ai Romani 13,10). E Gesù afferma: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama” (Vangelo di Giovanni 14,21). I Comandamenti non sono altro che dei precetti d’amore per vivere l’amore. Perciò: “Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (Vangelo di Luca 11,28). Beati quelli che accolgono con fede gli insegnamenti del Signore, li vivono con amore, li testimoniano con zelo.

Il Signore Iddio ci chiama ad osservare la sua Parola, perché ci vuol fare santi e renderci felici per sempre: “Osservate le mie leggi e mettetele in pratica. Io sono il Signore che vi vuole fare santi” (Libro del Levitico 20,8); “Io sono il Signore tuo Dio che ti insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare” (Libro del profeta Isaia 48,17); “Camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici” (Libro del profeta Geremia 7,23).

Non vi è cosa più impostante al mondo del temere Dio, cioè di credere in Lui e di amarlo, osservando i suoi insegnamenti. Come dice il profeta: “Temi Dio e osservai suoi comandamenti, perché questo per l’uomo è tutto” (Libro di Qoelet 12,13).

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