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La preghiera dei veggenti

Meditazioni sulla Madonna di Fatima

Autore: Autori Cristiani

Scrive Lucia: «Mentre Giacinta sembrava presa unicamente dal pensiero di convertire i peccatori e liberare le anime dall’inferno, sembrava che Francesco pensasse soltanto a consolare il Signore e la Madonna che gli erano parsi molto tristi». Tutti e tre pregavano molto per queste intenzioni e si può dire che la loro vita era fatta tutta di preghiera, pur continuando ad essere i bambini di sempre. Era cambiato in loro il cuore e non potevano fare a meno di quel colloquio dolce, intenso e prolungato con Dio e con la Madonna, quel colloquio che è appunto la preghiera. Già prima delle apparizioni «era stato loro raccomandato di dire il Rosario tutti i giorni dopo la merenda ed essi lo dicevano puntualmente. Qualche volta, però, mancava il tempo per divertirsi… e allora come rimediare? Tralasciare il Rosario? Non lo permetteva la coscienza. Allora? Pensa e ripensa ecco finalmente una trovata geniale, che conciliava felicemente la devozione con il desiderio di giocare. Si prendeva il rosario in mano, si faceva un bel segno di croce e poi uno diceva al primo grano soltanto la parola Ave Maria. Gli altri al grano seguente rispondevano lo stesso Ave Maria. All’ultimo più grande tutti dicevano il Padre Nostro e così di seguito, fino alla fine. Allora, un bel segno di croce e il Rosario era finito in un batter d’occhio! Si poteva continuare a giocare, in pace con la propria coscienza». Poi però le cose sono cambiate.

«Il giorno seguente la prima apparizione, arrivati al pascolo, Giacinta andò a sedersi su una roccia. «Giacinta, vieni a giocare?». «Oggi non voglio giocare». «E perché?». «Perché sto pensando che quella Signora ci ha raccomandato di dire il Rosario e di fare sacrifici per la conversione del peccatori. Ora quando diremo il Rosario bisognerà dire sempre tutta l’Ave Maria e tutto il Padre Nostro!». (cfr. da Fonseca). Il Rosario è diventato da allora la preghiera prediletta dei tre pastorelli, il «luogo» dell’incontro con la celeste Signora, il mezzo privilegiato per offrirle se stessi e tutti gli uomini, per raccomandarsi a lei e per raccomandarle tutti coloro che si affidavano alle loro preghiere. Scrive Lucia: «In prigione decidemmo di recitare il nostro Rosario. Giacinta tirò fuori una medaglia che aveva al collo e chiese a un carcerato di appenderla a un chiodo e poi, in ginocchio davanti alla medaglia, cominciammo a pregare. I carcerati pregavano con noi, per lo meno come sapevano pregare, e rimasero inginocchiati… E siccome la Madonna ci aveva detto di offrire preghiere e sacrifici anche in riparazione dei peccati commessi contro il suo Cuore Immacolato, decidemmo di offrire i rosari ognuno per una particolare intenzione: uno per i peccatori, l’altro per il Santo Padre, l’altro in riparazione dei peccati contro il Cuore Immacolato di Maria. Presa la decisione, dissi a Giacinta di scegliere la sua intenzione. «Io lo offro per tutte, perché tutte mi piacciono molto!». Quante intenzioni può racchiudere un rosario detto non solo con le labbra, ma detto soprattutto col cuore!

Riflessione. La Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria ha i suoi momenti di intimità più profonda con la Mamma nella recita del Santo Rosario. Sull’esempio dei veggenti di Fatima, riflettiamo anche noi sul nostro modo di pregare. Se il loro modo di abbreviare il rosario ci fa sorridere un po’, non è detto che siamo poi molto diversi da loro, da loro prima delle apparizioni!

Quante volte non vediamo l’ora di finire il nostro tempo di preghiera, quante volte pronunciamo solo parole senza mente né cuore, quante volte non abbiamo tempo per parlare con Dio e invece il tempo per tutto il resto sappiamo e vogliamo trovarlo. E allora ci si inaridisce il cuore, tutto diventa più difficile da vivere, da offrire, da sopportare, tutto perde il suo significato più profondo e noi ci sentiamo sempre di più legati alla terra, alle cose che passano, senza quella «catena dolce che ci rannoda a Dio, al Cielo».

Ma come facciamo a non prendere in considerazione o a sottovalutare le parole che la Vergine ha continuamente detto nelle sue apparizioni riconosciute vere dalla Chiesa? Anche a Lourdes aveva insistito sul valore del Rosario, anche lì aveva invitato tutti a recitarlo. Lei stessa teneva la corona tra le mani unendosi alla preghiera di Bernardetta quando lei diceva il Gloria. E noi? La teniamo spesso in mano la nostra corona? Il Papa continua ad essere una autorevole eco di questa raccomandazione materna: «Il Rosario è al tempo stesso una preghiera semplice, ma teologicamente ricca di richiami biblici, per questo i cristiani devono prediligerla e recitarla con frequenza e con fervore, ben consapevoli della sua autentica «indole evangelica» di cui parla Paolo VI nella Esortazione Apostolica sul culto della Beata Vergine. Nel Rosario noi meditiamo sui principali eventi salvifici che si sono compiuti in Cristo, dalla concezione verginale sino ai momenti culminanti della Pasqua e della glorificazione della Madre di Dio. Questa preghiera è una lode e una implorazione continua a Maria Santissima, perché interceda per noi, poveri peccatori, in ogni istante della nostra giornata, fino all’ora della nostra morte. Voglio perciò esortarvi a riscoprire e a valorizzare sempre più il santo Rosario come preghiera personale e familiare, rivolta a Colei che è Madre dei singoli fedeli e Madre della Chiesa».

Preghiera allo Spirito Santo: O Spirito Santo, pianta innaffia e coltiva nell’anima nostra l’amabile Maria, vero albero di vita, perché cresca, fiorisca e porti frutti di vita in abbondanza. O Spirito Santo, donaci una grande devozione e un filiale amore a Maria, tua divina Sposa; un totale abbandono al suo Cuore materno e un continuo ricorso alla sua misericordia. Affinché in Lei, vivente in noi, Tu possa formare nell’anima nostra Gesù Cristo, vivo e vero, nella sua grandezza e potenza, fino alla pienezza della sua perfezione. Amen.

Per vivere il messaggio Recitiamo il Rosario senza fretta, senza guardare l’orologio, col cuore, e offriamolo a Maria in segno di amore e di conversione.

Cuore Immacolato di Maria, venga il tuo Regno.

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