Commento al Vangelo Lunedì della III Settimana di Pasqua - Don Luca Brenna (Gv 6,22-29)
"Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna"
Autore: Don Luca Brenna
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,22-29
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Commento al Vangelo Lunedì della III settimana di Pasqua – Don Luca Brenna – (Gv 6,22-29)
“Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna”
Nel Vangelo di oggi la folla cerca Gesù, lo vede andare dall’altra parte del lago e si mette subito sulle sue tracce. Gesù, che poco prima li aveva sfamati con la moltiplicazione dei pani e dei pesci, fa loro questa osservazione: “ma perché voi mi cercate? Voi mi cercate perché avete mangiato quei pani e quindi vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che perisce, ma per quello che non perisce, che vi serve per la vita eterna”.
Qui noi vediamo in questa folla noi stessi che cerchiamo Dio, cerchiamo Gesù, ma diciamoci la verità, lo cerchiamo? Bisogna ammettere che tante volte non lo cerchiamo neanche, siamo sazi così, non ne sentiamo il bisogno. Poi, quando lo cerchiamo, spesso lo cerchiamo proprio come queste folle, per ottenere favori, cose, da mangiare o per scongiurare pericoli. Cose che periscono.
Ma Gesù oggi ci dice che è sempre meglio cercarlo, cioè non dobbiamo fare troppo i puritani, che dicono: “ma io prego soltanto quando ne ho bisogno e quindi, no, non devo fare così…”…e quindi non si prega più. Invece dobbiamo iniziare con quello che abbiamo, siamo fatti così, il Signore lo sa: ci ricordiamo di Lui quando abbiamo bisogno di qualcosa e poi il Signore spesso quella cosa ce la dà, e lì inizia un cammino, inizia un dialogo: il Signore ci fa sentire, una volta che è aperto il dialogo con Lui, che possiamo cercarlo anche quando non ne abbiamo bisogno: “Cerca me, cerca me per me, e io ti darò molto di più, io ti voglio dare molto di più, non sono arrabbiato, ma sono dispiaciuto che tu mi chieda soltanto l’uno per cento, di quello che ti posso dare”.
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