Commento al Vangelo Venerdì della II Settimana di Pasqua - Don Luca Brenna - Gv 6,1-15
"Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano"
Autore: Don Luca Brenna
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,1-15
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Commento al Vangelo Venerdì della II Settimana di Pasqua – Don Luca Brenna – Gv 6,1-15
Oggi il Vangelo è quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Gesù alza gli occhi, vede una folla sterminata e dice a Filippo: “Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?”. Allora inizia quel dialogo in cui a un certo punto interviene anche Andrea dicendo “c’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci: Cos’è questo per tanta gente?”. Gesù li fa sedere sul prato, e poi fa distribuire i pani e i pesci e non soltanto bastano per tutti quanti ma avanzano pure. Gesù ci tiene a non buttare via nulla, dice: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo avanzati a coloro che avevano mangiato. Tante cose si potrebbero dire su questo miracolo, su questo episodio del Vangelo. Mi vengono in mente due piccole osservazioni. La prima è che dice il Vangelo che quando furono saziati, disse ai suoi apostoli: “Raccogliete i pezzi avanzati”. Li raccolsero e riempirono dodici canestri. Questo è un tratto tipico di Dio, cioè Dio è sovrabbondante, Dio tende ad abbondare, ad esagerare. Pensiamo, per esempio, a quanto rimaniamo stupiti, sbalorditi, dalla grandezza dell’universo, da quante sono le stelle in cielo, e poi sappiamo che queste stelle al loro interno sono dei mondi, a volte sono galassie lontanissime, a noi arriva soltanto un puntino di luce. Quanto è grande questo scenario, questo universo che il Signore ha fatto per noi. E così anche quando vediamo la Terra che è enorme, bellissima, tante cose sono nascoste e non le vediamo nemmeno perché stanno sotto terra. L’amore di Dio ha questo tratto della sovrabbondanza, si vede anche qua, che Gesù dà da mangiare, ma dà da mangiare bene, in modo che siano sazi e addirittura ne avanzino, non dà da mangiare giusto giusto! E poi si vede anche che Gesù raccoglie le ceste e le conserva, non soltanto per non buttarle via, ma in qualche modo probabilmente anche per ricordarsi di loro. Gesù non ha ribrezzo, quei pezzi di pane potevano essere anche un po’ sporchi, magari con l’erba o con delle formiche, Gesù invece li raccoglie e li avrà conservati anche per i giorni successivi per lui e per i suoi discepoli, anche in ricordo di quella bella giornata in cui tutti quanti hanno mangiato.
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