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Maria ci chiama a desiderare la Vita Eterna

Omelia del Santo Padre in occasione della Solennità dell'Assunzione

Autore: Papa Paolo VI

INSEGNAMENTI PERENNI DEL TRIONFO DI MARIA

Ed ecco il pensiero saliente, da cui è scaturito l’odierno incontro spirituale. Esso concerne la festa oggi celebrata, una delle più insigni e care del nostro anno liturgico: la festa della gloria di Maria, dell’Assunzione della Madonna in Cielo.

Orbene, la solennità dell’Assunta può definirsi l’epilogo della storia di Maria Santissima. È infatti il coronamento di tutta la sua vita mortale e della missione che la Madonna ha avuto, da Cristo, per compiere il mandato, il disegno divino a Lei assegnato sulla terra. Pertanto questa data proporrebbe una meditazione riassuntiva su tutti i misteri concernenti la Vergine Santa, sull’intera eletta biografia terrena di Lei, con tutto il tesoro di grazie, di privilegi, di culto, che si concentra nella sua persona benedetta e singolarissima. Vien fatto, appunto, di chiedere, in sintesi: chi è Maria? quale fu il compito suo nel mondo? che cosa il Signore ha voluto da Lei? E inoltre: quali imprese ha Maria espletate per essere quella che è: la benedetta tra tutte le donne; ed essere, nella nostra umanità, la figlia più eletta, la più bella, la più gentile, la più privilegiata; e, doni largitile dal Signore, essere così vicina a noi e rivelarsi la sorella, la madre, la rappresentante più reale ed autentica della nostra umanità presso Cristo e presso Dio?

ARMONIE SUBLIMI E PERFETTE NELLA MADRE DI DIO

Ci sarebbe da ammirare, da questa sommità, il panorama completo della dottrina cattolica sulla Madonna. Sarà sufficiente, nondimeno, un solo punto: studiare cioè come i misteri della vita temporale di Maria abbiano relazione con la sua vita di beatitudine celeste, con questo altro grande mistero, unico, della sua assunzione, che anticipa, alla resurrezione e all’associazione a Cristo e alla gloria eterna del Paradiso, non solo la sua anima benedetta ma anche la sua carne immacolata e vergine, che ha avuto il privilegio di dare natura umana al Figlio di Dio e di farne un figlio dell’uomo.

Che relazione possiamo stabilire tra questi misteri della vita temporale della Madonna e la sua gloria? Anche qui la nostra riflessione potrebbe distendersi in lunghe considerazioni; e vedremmo la convenienza, anzi la realtà luminosa per cui Maria – che era immacolata; non aveva cioè in alcun modo esperimentato la tragedia che passa invece su ogni vita umana: il peccato originale – non ha interrotto mai i suoi rapporti con la sorgente della vita che è Dio; e non avendoli interrotti mai appunto per la prerogativa della sua immacolata concezione, esente, come era, da ogni peccato, da ogni infrazione alla vita, la vita eterna le era dovuta subito, in maniera completa.

Parimente va detto della Maternità della Madonna. Avendo Ella infatti dato la vita a Cristo, e Cristo essendo risorto e tornato al Cielo, era evidente, e, si direbbe, logica di cose, per l’amore espresso dal Figlio a tanta Madre, per quella connessione appunto di misteri che uniscono Maria a Gesù, che Ella fosse subito associata in anima e corpo, alla divina gloria eterna, al trionfo del Paradiso.

Si tratta di grandi misteri, che richiamano attento, ineffabile, studio. Immediatamente è dato rilevare come il tessuto teologico della dottrina sulla Madonna è solidamente fondato non sulla devozione, sulla fantasia anche buona e pur legittima dei suoi cultori e dei suoi devoti, ma possiede incrollabile fondamento nella realtà storica, nella rivelazione biblica, che fa di Maria la creatura incomparabile: Madre di Dio e Madre nostra.

E quindi innumerevoli sarebbero le deduzioni derivanti per noi segnatamente circa i rapporti che noi dobbiamo avere con la Madonna, il culto, la devozione, per Lei. Basterà tuttavia cogliere uno spunto, che è certezza consolantissima, poiché ci presenta il prototipo di vera e propria vita religiosa e cristiana. Sorge infatti naturale, per noi, il desiderio di formulare un accostamento in Maria, tra il suo periodo nel tempo quaggiù e il suo splendore nell’eternità. Noteremo che si tratta di un rapporto di estrema coerenza. Perché la Madonna è stata assunta in Cielo? Ma è stato detto poc’anzi: perché innocente; perché Madre di Dio; perché ha sofferto con Cristo; ed è, quindi, la Madre della Chiesa. Non fu il primo saluto dettole dall’Angelo «gratia piena»; e, poco dopo, quello di Elisabetta «benedicta tu inter mulieres»? A così eccelsa persona non poteva dunque mancare quella vividissima gloria. Chi ha avuto una somma tale di grazie come quelle di Maria e ha dato una risposta perfetta, sovrumana, alla vocazione di Dio, mediante offerta ineguagliabile e virtù sublimi, ben meritava d’essere proclamata Regina degli Angeli e dei Santi.

RISPOSTA SOVRUMANA AD INCLITA VOCAZIONE

Tutto ciò dice a noi – ed ecco l’insegnamento pratico – un grande dovere: quello di pensare di più al rapporto tra la nostra vita presente e quella futura.

Ci pensiamo? – chiede a tutti il Santo Padre.

O non siamo, invece, anche noi immersi nelle realtà temporali, che ci fanno indugiare su queste, mentre ben altre considerazioni ci attendono, che le stesse realtà temporali dovrebbero pur suggerire? Il dovere, cioè, di passare in mezzo al mondo, guardando alla mèta, al fine ultimo, tenendo presente la stazione a cui siamo diretti; lo scopo della nostra vita mortale, la quale altro non è se non esperimento – lo sappiamo – prova, vigilia, preparazione alla vita eterna. Ci pensiamo? O non restiamo troppo spesso dimentichi di questo nostro superiore destino, arrivando financo ad omettere di tracciare un rapporto fra i giorni presenti e la vita futura?

Dobbiamo, invece, ricercare sempre, assiduamente, cioè che rende il pellegrinaggio nel tempo degno d’essere coronato dal gaudio indefettibile: e troveremo che sarà il buon comportamento, la rispondenza ai voleri di Dio, la purezza, e quel modo splendente di agire, quello stile armonioso, in cui appunto consiste la vita cristiana.

SALDA FIDUCIA DI CRISTIANI E DI FIGLI

Ed ecco che allora la Madonna ci appare, oggi come non mai, con la sua luce dall’alto, Maestra di vita cristiana. Ci dice: vivete bene anche voi; e sappiate che lo stesso destino a me anticipato, nell’ora in cui il mio cammino temporale si è chiuso, lo sarà, a suo tempo, per voi. Il grande articolo della nostra fede, testé cantato nel Credo . . . «et vitam venturi saeculi . . .», cioè la vita eterna, è pure il nostro traguardo definitivo. Ci dobbiamo pensare, tanto più essendo come sommersi nelle cure della esistenza terrena, resa, dal progresso moderno, in vari modi affascinante ed obbligante.

Procuriamo di avere l’anima molto, molto al di sopra di questa scena temporale, di maniera che, pur compiendovi bene tutti i doveri e traendone tutte le fortune che il Signore anche nel piano delle situazioni terrene ha inserito, possiamo avere costantemente lo spirito libero, capace di raggiungere il suo vero fine. Così, l’intera nostra attività si trasforma in preghiera, anelito di grazia, desiderio, attesa di Dio.

Oggi questa nostra invocazione ed aspirazione alla vita eterna sembra prendere le ali ad attingere vette mirabili, nel pensare che nostra Madre, la Madre celeste, è lassù; ci vede e ci attende con il suo sguardo tenerissimo: «. . . illos tuos misericordes oculos ad nos converte». Proprio gli occhi suoi dolcissimi. ci contemplano amorevolmente, con materno affetto ci incoraggiano. Infondono una fiducia, che veramente deve essere e sarà di cristiani e di figli.

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