Maria primo frutto della Divina Misericordia
Angelus nella Solennità dell'Assunzione
Autore: San Giovanni Paolo II
1. La solennità dell’Assunzione di Maria al cielo in anima e corpo viene a ricordarci, nel cuore della stagione estiva, qual è la nostra vera e definitiva dimora: il Paradiso. Come sottolinea la Lettera agli Ebrei, “non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura” (13,14). Nel mistero, che oggi contempliamo, si svela chiaramente il destino di ogni umana creatura: la vittoria cioè sulla morte per vivere in eterno con Dio. Maria è la donna perfetta in cui si compie fin da ora questo disegno divino, quale caparra della nostra resurrezione. È il primo frutto della Divina Misericordia, perché prima partecipe del patto salvifico sancito e pienamente realizzato in Cristo, morto e risorto per noi.
2. “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore” (Lc 1,45). Queste parole ben si addicono a Maria, la Vergine del fiat, che con la sua totale disponibilità ha aperto le porte al Salvatore del mondo. Grande ed eroica è stata l’obbedienza della sua fede; proprio attraverso questa fede Maria si è unita perfettamente a Cristo, nella morte e nella gloria. Guardando a Lei si rafforza anche in noi la fede in ciò che attendiamo, e, nel contempo, comprendiamo meglio il senso e il valore del pellegrinaggio su questa terra.
3. O Maria, Madre della speranza, forti del tuo aiuto non temiamo ostacoli e difficoltà; non ci scoraggiano fatica e sofferenze, perché Tu ci accompagni nel cammino della vita e dal Cielo vegli su tutti i tuoi figli, colmandoli di grazie. A Te affidiamo il destino dei popoli e la missione della Chiesa. A Te vorrei quest’oggi affidare in modo speciale il mio viaggio pastorale in Polonia che domani intraprenderò, a Dio piacendo.
Cari Fratelli e Sorelle, vi chiedo di accompagnarmi con la preghiera.