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Mi rimbalza

XV Domenica del Tempo Ordinario (anno A) – Commento alle letture per la Radio Vaticana

Autore: Padre Maurizio Botta

Le letture descrivono con immagini molto belle la forza e l’efficacia fecondante della Parola di Dio. Anche Gesù richiama la generosità di questa Parola descrivendo il seminatore che sparge un seme potenzialmente fecondissimo. Un seme pieno di vitalità capace di fruttare, una volta caduto sulla terra buona, trenta sessanta cento semi. Ma le parole di Gesù sono maggiormente sbilanciate, potremmo dire, sulla qualità dell’ascolto. Il problema non è il seme, cioè il problema non è la Parola di Dio. La Volontà di Dio di dirci il suo dentro, quello che è in Lui, è certa, forte, irrevocabile. Il problema non sta lì, in una presunta intenzione di Dio di non aprirsi, in una misteriosa reticenza di Dio a farsi conoscere, in una imperscrutabile volontà di mantenere tra Lui e noi una certa distanza. La sua parola è feconda e donata con generosità, ma, allo stesso modo, ci dice Gesù nel Vangelo, la  nostra libertà è reale. Si può sentire tutto, ma non ascoltare. Si può guardare tutto, ma non vedere nulla. Possiamo perdere la vita nell’impermeabilità. Non ti voglio ascoltare, non ti voglio vedere.

Ma facciamo un passo indietro perché Gesù racconta questa parabola? Cosa lo spinge?  Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole

Gesù descrive con questa parola quello che aveva davanti agli occhi, quello che stava accadendo. È l’ultima parabola dopo aver parlato molto alla folla in parabole. Gesù tiene ben distinti la folla dai discepoli. Gesù non dice tutto a tutti e spiega anche il perché. Non è divino capriccio, ma rispetto di una libera scelta del popolo. Alcuni hanno il cuore insensibile, sono terreno sassoso, rivela Gesù usando le parole del profeta Isaia.

Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!

Si può restare indifferenti alla supplica che Dio stesso ti rivolge per guarirti! Le spiegazioni sono riservate per coloro che cominciano a custodire questa Parola. Esaminiamo, allora, questi ostacoli all’ascolto che è ben più di un messaggio da ascoltare, è un incontro. Gesù parla di ostacoli immediati e di ostacoli successivi.

Il Maligno ruba la Parola di Felicità che non è custodita, che non è interiorizzata. Si può ascoltare superficialmente Cristo. Un seme sprecato che finisce nella pancia dei corvi. L’attenzione è proprio legata al momento di quando si ascolta. Cominciamo a lavorare su questo, sul come è letta e sul come è ascoltata immediatamente. Anche adesso ad esempio. La Parola di Dio non compresa non è la Parola non capita intellettualmente. Sul terreno sassoso il seme rimbalza. A Roma si dice “mi rimbalza”. Quando la Parola di Dio ci rimbalza, non ci interessa, non entra dentro. Quando non la fai entrare dentro perché non ti interessa minimamente Satana la ruba subito. Non te la lascia vicino.

Gli ostacoli successivi al primo appena descritto, sono da considerare insieme, prima una e poi l’altro perché c’è una progressione.

Una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola

È una Parola che ti dà gioia subito, ma che non lascia uguale la vita. Quando la custodisci, nel tempo, ti espone presto a tribolazioni e persecuzioni. Solo chi non ha mai provato a custodire il Rapporto con Gesù, non riesce a capire questa frase, perché sempre, subito, la Parola di Gesù gli è stata rubata dal cuore. Diciamo che a Messa, ascoltando una catechesi ti sei infiammato hai provato una grande gioia sei uscito felice, sereno, pieno di risoluzioni, ma poi alla prima difficoltà che comporta il tenere dentro le parole di Gesù, subito la espelli. Quando fai entrare la Parola di Dio solo un pochino in superfice. Si potrebbe andare su, ma non si può andare giù. C’è cielo sopra, ma non radici sotto.

Non mettere mai in discussione la Gioia provata e gustata! Riduciti tu!

Occorre non arrendersi alla prima difficoltà, ma perseverare nella fiducia guardando ai santi. Nel rapporto occorre non essere sentimentali, ma oggettivi, combattenti. Tenere dentro la Parola di Dio e accettare di essere ridotto io con le mie sensazioni.

La preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola

Sono questi altri due nemici dell’Incontro con Cristo nella nostra vita, ostacoli alla Parola di Felicità (basta vedere come soffocano anche la felicità naturale). Quando fai entrare la Parola, ma fai entrare dentro troppe altre cose. Sono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza. In questo caso terra sotto ce ne sarebbe, ma non c’è cielo sopra.

Segui la Gioia e non seguire ciò che ti soffoca!  Sii sincero con te stesso! Non essere cinico!

Invece, a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha … A colui che ha voglia, preoccupazione di capire, cioè di custodire, di trattenere dentro, a costui sarà dato e sarà nell’abbondanza.  Niente illusioni, quindi e fate attenzione a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere.

 

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