«Non offendano più il Signore...»
Meditazioni sulla Madonna di Fatima
Autore: Autori Cristiani
«Oggi, a distanza di molti anni, Fatima, quanto più la si considera nel suo insieme, nelle particolari circostanze, nei frutti immediati e nella sua portata mondiale, tanto più ci si presenta come una inaspettata e stupenda rivelazione del Cuore Immacolato di Maria, tutto fiamma di carità verso Dio e tutto compassione e tenerezza materna verso la povera umanità peccatrice. Carità verso Dio che vibra ardentissima dalla prima domanda di riparazione fino alla parola invale, essenza del celeste messaggio: «Non offendano più il Signore, che è già tanto offeso».
A questa accorata richiesta Lucia, Francesco e Giacinta hanno subito risposto, con slancio, cercando in tutti i modi di riparare alle offese e di consolare Dio. Guardiamo al piccolo Francesco attraverso le parole di Lucia: «Francesco era di poche parole. Per fare la sua preghiera e offrire sacrifici gli piaceva nascondersi perfino da Giacinta e da me. Non poche volte lo sorprendevamo dietro un muro, per pregare e per pensare al Signore, come diceva lui, triste per i tanti peccati. Se gli domandavo: «Francesco, perché non dici a me e a Giacinta di pregare con te?». Rispondeva: «Mi piace di più pregare da solo, per pensare e consolare il Signore che è tanto triste». Un giorno gli chiesi: «Francesco, a te che cosa piace di più: consolare il Signore o convertire i peccatori, perché non vadano più anime all’inferno?». «Mi piace di più consolare il Signore. Non hai notato come la Madonna anche nell’ultimo mese diventò così triste quando disse di non offendere più il Signore Dio, che è già tanto offeso? Io vorrei consolare il Signore e poi convertire i peccatori, affinché non l’offendessero più».
Riflessione. La Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, materno riflesso del cuore di Dio, rende l’anima sensibile a tutti i sentimenti divini. Fatima continua ad essere un richiamo forte al pentimento e alla conversione. Il mondo ha bisogno di Dio, ha bisogno di tornare a Dio, ha bisogno di «sentire» il suo cuore sempre ferito dai peccati degli uomini. Ma l’uomo non si accorge di Dio! Ripiegato su se stesso, sedotto dai piaceri e dalle proprie mete da raggiungere, confuso e accecato dal suo orgoglio, dal suo egoismo, attirato dalla sete di potere, di successo, di autoaffermazione, l’uomo non si accorge di star tradendo se stesso, di soffocare la sua anima, di non permettere più alle sue ali di volare e ai suoi occhi di guardare in alto. E così offende Dio con il rifiuto, con la ribellione, ma anche con l’indifferenza, con la tiepidezza, con quello che è chiamato il «materialismo pratico»: crede di poter fare a meno di Dio, ma mentre lo ferisce, ferisce se stesso e non si riconosce più, non si ritrova, perduto su strade buie che hanno dimenticato la luce.
Ecco allora l’intervento di Maria, il suo accorato richiamo a distogliere lo sguardo da noi, per rivolgerlo a Lui, a Dio, per metterci in ascolto del suo Cuore addolorato perché tradito da tanti suoi figli. A Maria sta a cuore il Signore e stiamo a cuore noi: vuole ricondurci a lui perché quando non lo offendiamo, quando noi rinunciamo al peccato, allora cominciamo a costruire la nostra vera felicità. Che cosa significa, allora, consolare Dio? Significa pentirci del nostro peccato, offrirgli amore e riparazione, farlo felice. E poi non possiamo fermarci qui… dobbiamo portare il mondo a lui, offrirci per chi non ama, non prega, non adora, non spera, non sa più alzare lo sguardo al cielo! Questa è la missione che la Madonna ci ha affidato a Fatima e che continuamente ci propone di accettare. Diciamo di sì anche noi e prendiamo ad esempio lo slancio e la generosità di Lucia, Francesco e Giacinta.
Preghiera allo Spirito Santo: O Spirito Santo, pianta innaffia e coltiva nell’anima nostra l’amabile Maria, vero albero di vita, perché cresca, fiorisca e porti frutti di vita in abbondanza. O Spirito Santo, donaci una grande devozione e un filiale amore a Maria, tua divina Sposa; un totale abbandono al suo Cuore materno e un continuo ricorso alla sua misericordia. Affinché in Lei, vivente in noi, Tu possa formare nell’anima nostra Gesù Cristo, vivo e vero, nella sua grandezza e potenza, fino alla pienezza della sua perfezione. Amen.
Per vivere il messaggio Dopo un buon esame di coscienza, accostiamoci al Sacramento della confessione e proponiamoci di non far passare mai più di un mese fra una confessione e l’altra: questo ci dona la grazia di Dio e lo consola.
Cuore Immacolato di Maria, venga il tuo Regno.
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