Odio e amore: il fondamento della vita spirituale
Commento a Lc 14, 25-15,10
Autore: Don Claudio Tagliapietra
Il vero discepolo di Gesú (Lc 14)
25 Or molta gente andava con lui; ed egli, rivolto verso la folla disse:
26 «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo.
27 E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
28 Chi di voi, infatti, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa per vedere se ha abbastanza per poterla finire?
29 Perché non succeda che, quando ne abbia posto le fondamenta e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno comincino a beffarsi di lui, dicendo:
30 “Quest’uomo ha cominciato a costruire e non ha potuto terminare”.
31 Oppure, qual è il re che, partendo per muovere guerra a un altro re, non si sieda prima a esaminare se con diecimila uomini può affrontare colui che gli viene contro con ventimila?
32 Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un’ambasciata e chiede di trattare la pace.
33 Cosí dunque ognuno di voi, che non rinunzia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo.
34 Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che cosa gli si darà sapore? 35 Non serve né per il terreno, né per il concime; lo si butta via. Chi ha orecchi per udire oda».
La pecora smarrita (Lc 15)
Tutti i *pubblicani e i «peccatori» si avvicinavano a lui per ascoltarlo.
2 Ma i *farisei e gli *scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
3 Ed egli disse loro questa *parabola:
4 «Chi di voi, avendo cento pecore, se ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrova?
5 E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle;
6 e giunto a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta”.
7 Vi dico che cosí ci sarà piú gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.
La dramma perduta
8 «Oppure, qual è la donna che se ha dieci *dramme e ne perde una, non accende un lume e non spazza la casa e non cerca con cura finché non la ritrova?
9 Quando l’ha trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: “Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta”.
10 Cosí, vi dico, v’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede».