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Prepararsi alla Pentecoste

Autore: San Josemaría Escrivá

San Josemaría era molto devoto allo Spirito Santo, tanto da sentire la necessità che l’Opus Dei fosse affidato proprio alla Terza Persona della Santissima Trinità, affinché fosse sempre uno strumento fedele al servizio della Chiesa.

Ecco la preghiera allo Spirito Santo composta da san Josemaría:

Vieni o Santo Spirito!

Illumina la mia mente, per conoscere i tuoi precetti: dà forza al mio cuore contro le insidie del nemico: infiamma la mia volontà. Ho udito la tua voce, e non voglio indurire il mio cuore e resisterti, dicendo: dopo…, domani. Nunc coepi ! Adesso! Non sia che il domani mi manchi!
Oh, Spirito di verità e di sapienza, Spirito di conoscenza e di consiglio, Spirito di gioia e di pace!: amo quello che vuoi tu, perchè lo vuoi tu, come lo vuoi tu, e quando lo vuoi tu.

Come avvenne per gli apostoli nella prima Pentecoste, anche noi possiamo chiedere, in occasione di questa festa, un raggio “della luce divina, che ci aiuti a comprendere in modo più ricco la nostra vita”. Infatti lo Spirito Santo è “la luce che ci permette di vedere e camminare lungo la strada della santità”.

Decenario allo Spirito Santo

Così vissero i primi cristiani, e così dobbiamo vivere tutti noi: la meditazione della dottrina della fede, fino ad assimilarla pienamente, l’incontro con Cristo nell’Eucaristia, il dialogo personale — la preghiera senza anonimato — a tu per tu con Dio, devono arrivare a essere come la sostanza della nostra condotta. Se dovessero mancare, ci potrebbero pur essere la riflessione erudita, l’attività più o meno intensa, le devozioni e le pratiche di pietà. Ma non ci sarebbe autentica esistenza cristiana, perché mancherebbe la compenetrazione con Cristo, la partecipazione reale e vissuta all’opera della salvezza.

È una dottrina che si applica a tutti i cristiani, perché tutti sono ugualmente chiamati alla santità. Non ci sono cristiani di seconda classe, tenuti a praticare soltanto una versione ridotta del Vangelo: tutti abbiamo ricevuto un medesimo Battesimo, e pur nella grande diversità di carismi e di situazioni umane, uno solo è lo Spirito che elargisce i doni divini, una sola è la fede, una sola la speranza, una sola la carità.

Possiamo quindi considerare come rivolta a noi la domanda dell’Apostolo: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?, e possiamo prenderla come un invito a un rapporto più personale e diretto con Dio. Purtroppo il Paraclito,per taluni cristiani, è il Grande Sconosciuto: è un nome che si pronuncia, ma non è un Qualcuno — una delle tre Persone dell’unico Dio — con cui parlare e di cui vivere.
E invece bisogna rivolgersi a Lui con familiarità e con fiducia, come la Chiesa ci insegna mediante la Liturgia. Allora conosceremo meglio Nostro Signore e allo stesso tempo ci renderemo conto molto di più che chiamarsi cristiani è veramente un dono immenso: scopriremo tutta la grandezza e tutta la verità di quella divinizzazione, di quella partecipazione alla vita divina di cui prima parlavo.

Da “È Gesù che Passa”, n. 134

Proposito: “frequentare”, possibilmente senza interruzione, l’amicizia e il rapporto amoroso e docile con lo Spirito Santo. — “Veni Sancte Spiritus…!” — Vieni, Spirito Santo, a dimorare nella mia anima!
Forgia, n. 514

Non limitarti a parlare al Paraclito, ascoltalo!

Nella ta orazione, considera che la vita di infanzia, facendoti scoprire in profondità che sei figlio di Dio, ti ha riempito di amore filiale per il Padre; pensa che, prima, sei arrivato attraverso Maria a Gesù, che adori da amico, da fratello, da amante suo quale sei…

Poi, nel ricevere questo consiglio, hai compreso che, fino a ora, sapevi che lo Spirito Santo abitava nella tua anima, per santificarla… ma non avevi “afferrato” la verità della sua presenza. È stato necessario questo suggerimento: ora avverti l’Amore dentro di te; e vuoi stare con Lui, essere suo amico, suo confidente…, facilitargli il lavoro di pulire, di strappare, di infiammare…

Non saprò farlo!, pensavi. — Ascoltalo, insisto. Egli ti darà forza, farà tutto Lui, se tu lo vuoi…, e certo che lo vuoi!

— Pregalo: Ospite Divino, Maestro, Luce, Guida, Amore: che io sappia onorarti, e ascoltare le tue lezioni, e infiammarmi, e seguirti e amarti.

Forgia, n. 430

Ure igne Sancti Spiritus!” — bruciami con il fuoco del tuo Spirito!, invochi. E aggiungi: è necessario che quanto prima la mia povera anima ricominci a volare…, e non smetta di volare fino a quando non riposi in Lui!

— I tuoi desideri mi sembrano ottimi. Ti raccomanderò molto al Paraclito; lo invocherò incessantemente, perché si insedi nel centro del tuo essere e presieda tutte le tue azioni, parole, pensieri e desideri, e dia a essi tono soprannaturale.
Forgia, n. 516

Il Signore aveva detto: Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Paraclito, un altro Consolatore, che rimarrà eternamente con voi (Gv 14, 16). Mentre i discepoli erano tutti riuniti in uno stesso luogo, all’improvviso sopraggiunse dal cielo un rumore come di vento impetuoso che invase tutta la casa in cui si trovavano. Nello stesso tempo, delle lingue come di fuoco si divisero e si posarono sopra ciascuno di loro (At 2, 1-3).

Ripieni di Spirito Santo, gli apostoli sembravano ebbri (At 2, 13).

E Pietro, circondato dagli undici, alza la voce e parla. Noi, gente di cento paesi, lo ascoltiamo. Ognuno lo comprende nella propria lingua. Tu e io nella nostra. Ci parla di Gesù Cristo, dello Spirito Santo, del Padre.

Non lo lapidano, né lo mettono in carcere: tremila di coloro che hanno udito si convertono e sono battezzati.

Tu e io, dopo aver aiutato gli apostoli ad amministrare il battesimo, benediciamo Dio Padre, per suo Figlio Gesù, e anche noi ci sentiamo ebbri di Spirito Santo

Da “Il Santo Rosario” di san Josemaría

Lo Spirito Santo nella vita ordinaria

Lo Spirito Santo è dentro di noi. Ci accompagna nella nostra vita di tutti i giorni e ci cambia, facendoci diventare migliori.

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