Pensa a me
Tratto da "Quando il Maestro parla al cuore" - IV
Autore: Agnès Richomme
Pensa un po’più spesso alle cose che mi rallegrano: la mia venuta nelle anime dei bambini, la purezza dei loro cuori e dei loro sguardi, i loro sacrifici d’amore a volte tanto generosi, la semplicità e la totalità del dono di se stessi.
Io mi effondo in numerose anime di bambini nelle quali non c’è ancora nebbia nociva che offusca il cristallo della loro innocenza, poiché dei buoni educatori hanno saputo condurli, guidarli, incoraggiarli verso di me.
Chi mi rallegra è il sacerdote fedele allo Spirito Santo e alla Madre mia, che ha acquisito progressivamente una percezione quasi costante della mia presenza e agisce in conseguenza. Chi mi rallegra sono, in tutti gli ambienti e in tutti i paesi, le anime semplici, che non danno adito all’orgoglio, che non si preoccupano della loro persona, che non pensano tanto a se stesse quanto agli altri, in una parola, che si dimenticano spontaneamente per vivere al servizio del mio amore.
Amami come voglio essere amato e che ciò si senta. Ama i fratelli come voglio che li ami e che ciò si senta. Distàccati da te stesso, decèntrati da te per centrarti su di me e che ciò si senta!
Non dimenticarmi. Se sapessi quanto spesso vengo dimenticato, persino dai miei migliori amici, persino da te! Chiedimi spesso la grazia di non dimenticarmi. Tu intuisci quale arricchimento procurerebbe a un’anima, e per mezzo suo a tutte le anime che dipendono da lei, il fatto di non dimenticarmi mai, almeno per quanto le circostanze glielo permettono.
Non dimenticare la mia presenza vicino a te, in te, nel prossimo, nell’Ostia.
Il fatto di ricordarti della mia presenza trasfigura tutto ciò che fai: tu illumini di luce divina i tuoi pensieri, le tue parole, le tue azioni, i tuoi sacrifici, le tue pene e le tue gioie.
Non dimenticare i miei desideri:
– quelli che riguardano la gloria del Padre mio, l’avanzamento del mio Regno nel cuore degli uomini, la santificazione della mia Chiesa;
– quelli che riguardano te, ossia quelli che riguardano la realizzazione dei voleri del Padre su di te… il suo progetto eterno nei tuoi riguardi, riguardo al tuo posto nella storia sacra dell’umanità.
Io ti guido. Sii nella pace, ma non dimenticarmi. Io sono colui che tutto trasforma e tutto trasfigura non appena mi si chiama in aiuto. Quando mi inviti ad unirmi a te, tutto ciò che operi o tutto ciò che soffri assume un valore speciale, un valore divino. Profittane, dunque, poiché questo dà alla tua vita un’autentica dimensione di eternità.
A volte devi scuoterti per non lasciarti riassorbire dai tuoi problemi personali. Io agisco continuamente in te e con te, allevio l’incertezza e la lotta della tua vita ogniqualvolta mi inviti a farlo. Non credere che ciò che ho da chiederti sia tanto difficile. Voglio guidarti più con questa comunione costante e amorosa alla mia divina Presenza in te, che non con sofferenze sopportate eroicamente.
Condividi tutto con me. Inseriscimi in tutto ciò che fai. Chiedimi più spesso aiuto e consiglio. Raddoppierai la tua gioia interiore, poiché io sono sorgente zampillante di viva gioia. Che peccato che io venga presentato come un essere austero, inumano, contristante! La comunione al mio amore oltrepassa tutte le pene e le trasfigura in gioie calme e rasserenanti.
Cerca costantemente di farmi piacere. Sia questo l’orientamento essenziale del tuo cuore e della tua volontà. Io sono più sensibile di quanto non si pensi alle piccole delicatezze e alle attenzioni costanti.
Se sapessi fino a qual punto ti amo, non avresti mai paura di me. Ti getteresti perdutamente nelle mie braccia. Vivresti nell’abbandono fiducioso alla mia immensa tenerezza e soprattutto, pur tra le attività più assorbenti, non potresti dimenticarmi mai e compiresti ogni cosa in me.
Per ascoltare la mia voce devi metterti in una disposizione di animo che faciliti l’accordo dei nostri pensieri.
1. Anzitutto, apri lealmente la tua anima verso di me: lealmente, ossia senza reticenza, con il desiderio intenso di ascoltarmi, con la volontà di compiere i sacrifici che il mio Spirito ti potrà suggerire.
2. Bandisci energicamente dal tuo spirito tutto ciò che non è me e non è secondo me. Allontana le preoccupazioni inutili e inopportune.
3. Umiliati. Di’a te stesso – e devi ricordartelo spesso che da te solo non sei nulla – che tu non sei capace di alcun bene, di nessuna opera profondamente feconda e duratura.
4. Risveglia in te tutto l’amore di cui ti ho reso capace. In conseguenza della tua vita esteriore, la brace tende a raffreddarsi. Bisogna ravvivare con regolarità il fuoco del tuo cuore e, per fare questo, getta in esso con generosità i rametti dei tuoi sacrifici; invoca sovente l’aiuto dello Spirito Santo, ripetimi quelle parole d’amore che mi attireranno a te e renderanno più fine il tuo udito spirituale.
5. Poi, adorami in silenzio. Rimani tranquillo ai miei piedi. Ascoltami mentre ti chiamo per nome.
Renditi tutto capacità, tutto desiderio, tutto aspirazione di me: io solo posso colmarti senza mai saziarti. Ritieni perduto tutto il tempo non impiegato ad amarmi. Questo non significa che tu ne debba avere coscienza, ma che tu ne abbia la volontà e il desiderio profondo.
È nei colloqui «silenziosi e familiari» con me che mi incontrerai maggiormente. Fiducia. Ogni anima ha la sua forma personale di conversazione con me.
Unisciti a tutti i mistici sconosciuti attualmente viventi sulla terra. Tu devi molto all’uno e all’altro senza saperlo, e la tua adesione al loro spirito può essere di aiuto a molti. Sono essi, in verità, che suscitano le mie grazie di redenzione per l’umanità.
Desidera intensamente che si moltiplichino nel mondo le anime autenticamente contemplative.
Bisognerebbe che il tuo pensiero e specialmente il tuo cuore si orientassero. verso di me, come l’ago magnetico della bussola verso il polo. Il lavoro, i rapporti umani ti impediscono di pensare a me in modo esplicito e costante, ma se, non appena hai un momento libero, sei attento a rivolgermi anche un semplice sguardo, tali atti d’amore influenzeranno a poco a poco tutte le tue attività quotidiane. Esse sono certamente per me, lo so, anche quando non lo dici, ma quant’è meglio che lo dica!
Io non ti lascio mai solo. Perché tu mi lasci solo ancora troppo spesso, mentre potresti, con un piccolo sforzo, cercarmi, se non trovarmi, in te e negli altri? Non ci pensi? Ma pensa a chiedermene la grazia. Si tratta di una grazia preferenziale che io sempre concedo a chi me la chiede con lealtà e insistenza. Poi ripetimi spesso: «So che mi sei vicino e ti amo». Queste parole semplici dette con amore ti susciteranno un fervore rinnovato. Infine, sforzati nel tuo cuore di vivere con me: a poco a poco vivrai maggiormente assieme a me nel cuore degli altri. Allora li capirai meglio, parteciperai alla mia preghiera per essi e li aiuterai più efficacemente.
È nell’intensità della vostra unione con me che le vostre preghiere, attività, sofferenze porteranno frutti. Io stesso sono in voi Colui che adora, che loda il Padre, che rende grazie,che ama, che si offre, che prega. Fate vostra la mia adorazione, la mia lode, la mia azione di grazie, i miei slanci di amore, la mia oblazione redentrice, i miei immensi desideri; esperimenterete l’irradiazione della vostra preghiera interiore confluita nella mia. Infatti c’è una sola preghiera che valga: è la mia preghiera che io vado esprimendo interiormente in voi e che affiorerà in sentimenti diversi, in parole e silenzi di varia intensità, i quali non valgono che per la mia incessante presenza orante.
Questa è l’adorazione in spirito e verità.
Soltanto la contemplazione costante permette questa interiorizzazione della preghiera, della fede, della carità, e al tempo stesso l’irradiarsi della mia bontà, della mia umiltà e della mia gioia profonda.
Essa sola mi permette di esercitare il mio dominio soave sull’anima, di rinserrare la mia stretta divina e di imprimere in lei la mia impronta progressiva.