Santo Stefano Protomartire - Meditazione da Mt 10,17-22 del 26 Dicembre
Vivere da messaggeri di Dio
Autore: Don Antonello Iapicca
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,17-22
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi
flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a
governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai
pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di
che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire:
infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che
parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il
figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li
uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà
persevereto fino alla fine sarà salvato».
Parole del Santo Padre
Oggi vediamo il
testimone di Gesù, santo Stefano, che brilla nelle tenebre. I testimoni
brillano con la luce di Gesù, non hanno luce propria. Anche la Chiesa
non ha luce propria; per questo i padri antichi chiamavano la Chiesa:
“il mistero della luna”. Come la luna non ha luce propria, i testimoni
non hanno luce propria, sono capaci di prendere la luce di Gesù e
rifletterla. Stefano viene accusato falsamente e lapidato brutalmente,
ma nel buio dell’odio, in quel tormento della lapidazione, lui fa
splendere la luce di Gesù: prega per i suoi uccisori e li perdona, come
Gesù sulla croce. È il primo martire, cioè il primo testimone, il primo
di una schiera di fratelli e sorelle che, fino ad oggi, continuano a
portare luce nelle tenebre: persone che rispondono al male con il bene,
che non cedono alla violenza e alla menzogna, ma rompono la spirale
dell’odio con la mitezza dell’amore. Questi testimoni accendono l’alba
di Dio nelle notti del mondo. (Angelus, 26 dicembre 2020)