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C'era un'altra possibilità?

La Passione di Cristo secondo San Tommaso d'Aquino

Autore: Fantascienza Cattolica

Fantascienza Cattolica legge due passaggi della riflessione teologica del santo e dottore della Chiesa Tommaso D’Aquino per capire che senso hanno avuto le sofferenze di Cristo le quali, se di tutta prima possono sembrare, come tutte le sofferenze umane, senza senso, invece riescono a gettare proprio su quest’ultime una luce tutta nuova e trasfigurante. Eccoli qua:

Summa Theologica

Parte III, questione 46, articolo 1

“Era necessario che Cristo patisse per la liberazione del genere umano??”

La liberazione dell’uomo mediante la passione di Cristo era consona sia alla misericordia che alla giustizia di Dio. Alla giustizia, perché Cristo con la sua passione riparò il peccato del genere umano: e così l’uomo fu liberato dalla giustizia di Cristo. 

Alla misericordia, perché non essendo l’uomo, di per sé, in grado di soddisfare per il peccato di tutta la natura umana, come si è visto sopra, Dio gli concesse quale riparatore il proprio Figlio, come è detto in Rm 3,  24-25: Tutti sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù, che Dio ha prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue. 

E ciò fu un atto di misericordia più grande che il condono dei peccati senza alcuna soddisfazione. Per cui è detto in Ef 2, 4-5: Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo.

Articolo 3

“Per la liberazione umana c’era un modo più conveniente della passione di Cristo?”

Risposta: un modo è tanto più adatto per raggiungere il fine quanto più numerosi sono i vantaggi che con esso si raggiungono in ordine al fine. Ora la passione di Cristo, oltre a liberare l’uomo dal peccato, ha procurato molti vantaggi in ordine alla salvezza dell’umanità. 

Primo, perché da essa l’uomo viene a conoscere quanto Dio lo ami, e viene indotto ad amarlo a sua volta: nel che consiste la perfezione dell’umana salvezza. Per cui Paolo dice in Rm 5, 8: Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi

Secondo, perché Cristo ci ha dato un esempio di obbedienza, di umiltà, di costanza, di giustizia e di tutte le altre virtù mostrate nella passione, che sono indispensabili per la nostra salvezza. Per cui in 1Pt 2, 21 è detto: Cristo patì per voi lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme

Terzo, perché Cristo con la sua passione non solo ha redento l’uomo dal peccato,ma gli ha anche meritato la grazia giustificante e la gloria della beatitudine, come vedremo in seguito. 

Quarto, perché mediante la passione è derivata all’uomo un’esigenza più forte di conservarsi immune dal peccato, secondo le parole di 1Cor 6, 20: Siete stati comprati a caro prezzo: glorificate e portate Dio nel vostro corpo!

Quinto, perché con essa fu meglio rispettata la dignità dell’uomo:in modo cioè che come era stato l’uomo a essere ingannato dal demonio, così fosse un uomo a vincerlo; e come un uomo aveva meritato la morte, così fosse un uomo a vincere la morte subendola. Per cui è detto in 1Cor 15, 57: Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo di Gesù Cristo. 

Quindi fu più conveniente che fossimo liberati dalla passione di Cristo piuttosto che dalla sola volontà di Dio.

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