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Vangelo del giorno Giovedì 23 Giugno - Lc 1, 57-66.80

Nascita di San Giovanni Battista

Autore: Don Nicola Salsa

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 57-66.80
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un
figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in
lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto
giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con
il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si
chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che
si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo
padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse:
«Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si
aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.

Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione
montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro
che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai
questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Parole del Santo Padre

E ora che l’evento
si compie, ora che Elisabetta e Zaccaria sperimentano che «nulla è
impossibile a Dio» (Lc 1,37), grande è la loro gioia. L’odierna pagina
evangelica (Lc 1,57-66.80) annuncia la nascita e poi si sofferma sul
momento dell’imposizione del nome al bambino. Elisabetta sceglie un nome
estraneo alla tradizione di famiglia e dice: «Si chiamerà Giovanni» (v.
60), dono gratuito e ormai inatteso, perché Giovanni significa “Dio ha
fatto grazia”. E questo bambino sarà araldo, testimone della grazia di
Dio per i poveri che aspettano con umile fede la sua salvezza. (Angelus,
24 giugno 2018)

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