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Vangelo del Giorno Giovedì 27 Ottobre 2022 - Lc 13,31-35

Non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme

Autore: Don Nicola Salsa

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,31-35

In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”.
Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”».

PAROLE DEL SANTO PADRE
L’amore di Cristo lo porta al pianto, al pianto per ognuno di noi. La tenerezza che c’è in questa espressione. Gesù poteva condannare Gerusalemme, dire cose brutte… E si lamenta perché non si lascia amare come i pulcini della chioccia. Questa tenerezza dell’amore di Dio in Gesù. E questo aveva capito Paolo. Se noi non arriviamo a sentire, a capire la tenerezza dell’amore di Dio in Gesù per ognuno di noi, mai, mai potremo capire cosa è l’amore di Cristo. (meditazione mattutina, 31 ottobre 2019)

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