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Vangelo del giorno Martedì 31 Maggio - Lc 1,39-56

" Benedetta tra tutte le donne"

Autore: Don Nicola Salsa

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,39-56
In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.

Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta
ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce:
«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che
cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo
saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel
mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il
Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Parole del Santo Padre

L’evangelista
racconta che «Maria si alzò e andò in fretta» (v. 39) da Elisabetta: in
fretta, non in ansia, non ansiosa, ma in fretta, in pace.  “Si alzò”: un
gesto pieno di premura. Avrebbe potuto rimanere a casa per preparare la
nascita di suo figlio, invece si preoccupa prima degli altri che di sé
stessa, dimostrando nei fatti di essere già discepola di quel Signore
che porta in grembo. L’evento della nascita di Gesù è cominciato così,
con un semplice gesto di carità; del resto, la carità autentica è sempre
frutto dell’amore di Dio. (Angelus, 23 dicembre 2018)

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