Commento al Vangelo Giovedì della XVI Settimana del Tempo Ordinario - Mt 13,10-17
Perché a loro parli con parabole?
Autore: Don Luigi Maria Epicoco
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13,10-17
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».
Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno
dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e
sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che
ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono,
udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché
ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno
desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare
ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».
Parole del Santo Padre
Lo Spirito Santo è una memoria attiva, che
accende e riaccende nel cuore l’affetto di Dio. (…) Ricordiamo sempre le
cose che non vanno: risuona spesso in noi quella voce che ci ricorda i
fallimenti e le inadeguatezze, che ci dice: “Vedi, un’altra caduta,
un’altra delusione, non ce la farai mai, non sei capace”. Questo è un
ritornello brutto e cattivo. Lo Spirito Santo, invece, ricorda
tutt’altro: “Sei caduto? Ma, sei figlio. Sei caduto o caduta? Sei figlia
di Dio, sei una creatura unica, scelta, preziosa; sei caduto o sei
caduta, ma sei sempre amato e amata: anche se hai perso fiducia in te,
Dio si fida di te!”. Questa è la memoria dello Spirito, quello che lo
Spirito ci ricorda continuamente: Dio si ricorda di te. Tu perderai la
memoria di Dio, ma Dio non la perde di te: continuamente si ricorda di
te. (Omelia nella solennità di Pentecoste, 5 giugno 2022)