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Vangelo del giorno Sabato 23 Luglio - Gv 15,1-8

"Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia "

Autore: Don Luigi Maria Epicoco

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,1-8
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vite
vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta
frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti
più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho
annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può
portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi
se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e
io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.
Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo
raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e
le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà
fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e
diventiate miei discepoli».

Parole del Santo Padre

La vita cristiana è rimanere in me”. Rimanere.
Questo rimanere non è un rimanere passivo, un addormentarsi nel Signore:
questo sarebbe forse un “sonno beatifico”, ma non è questo. Questo
rimanere è un rimanere attivo, e anche è un rimanere reciproco. Perché?
Perché Lui dice: «Rimanete in me e io in voi» (v. 4). Anche Lui rimane
in noi, non solo noi in Lui. È un rimanere reciproco. In un’altra parte
dice: Io e il Padre «verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui»
(Gv 14,23). Questo è un mistero, ma un mistero di vita, un mistero
bellissimo. Questo rimanere reciproco. Anche con l’esempio dei tralci: è
vero, i tralci senza la vite non possono fare nulla perché non arriva
la linfa, hanno bisogno della linfa per crescere e per dar frutto; ma
anche l’albero, la vite ha bisogno dei tralci, perché i frutti non
vengono attaccati all’albero, alla vite. È un bisogno reciproco, è un
rimanere reciproco per dar frutto. (Omelia a Casa Santa Marta, 13 maggio
2020)

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