Vangelo del giorno Sabato 25 Giugno - Lc 2,41-51
Festa del Cuore Immacolato di Maria
Autore: Don Nicola Salsa
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,41-51
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa
di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la
consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la
via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i
genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva,
fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti
e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a
Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in
mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli
che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue
risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse:
«Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati,
ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate
che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero
ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.
Parole del Santo Padre
Nella famiglia di
Nazareth non è mai venuto meno lo stupore, neanche in un momento
drammatico come lo smarrimento di Gesù: è la capacità di stupirsi di
fronte alla graduale manifestazione del Figlio di Dio. È lo stesso
stupore che colpisce anche i dottori del tempio, ammirati «per la sua
intelligenza e le sue risposte» (v. 47). Ma cos’è lo stupore, cos’è
stupirsi? Stupirsi e meravigliarsi è il contrario del dare tutto per
scontato, è il contrario dell’interpretare la realtà che ci circonda e
gli avvenimenti della storia solo secondo i nostri criteri. (Angelus, 30
dicembre 2018)