Vangelo di Domenica 18 Settembre - Lc 16,1-13
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti
Autore: Padre Giuseppe de Nardi
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16,1-13
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a
lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento
dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più
amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora
che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la
forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò
stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga
in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse
al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento
barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e
scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose:
“Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi
ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché
aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i
loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico:
fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa
verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele
in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è
disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti.
Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi
affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza
altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due
padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà
all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
Parole del Santo Padre
A tale astuzia
mondana noi siamo chiamati a rispondere con l’astuzia cristiana, che è
un dono dello Spirito Santo. Si tratta di allontanarsi dallo spirito e
dai valori del mondo, che tanto piacciono al demonio, per vivere secondo
il Vangelo. E la mondanità, come si manifesta? La mondanità si
manifesta con atteggiamenti di corruzione, di inganno, di sopraffazione,
e costituisce la strada più sbagliata, la strada del peccato, perché
una ti porta all’altra! È come una catena, anche se – è vero – è la
strada più comoda da percorrere, generalmente. Invece lo spirito del
Vangelo richiede uno stile di vita serio – serio ma gioioso, pieno di
gioia! (Angelus, 18 settembre 2016)