Sii in stato di offerta
Tratto da "Quando il Maestro parla al cuore"
Autore: Padre Gaston Courtois
( parte VIII )
Io sono Colui che offre. Unisci alla mia offerta al Padre tutte le gioie umane, in omaggio di lode: gioie dell’amicizia, gioie dell’arte, gioie del riposo, gioie del lavoro compiuto, gioie soprattutto dell’intimità con me e della dedizione al mio servizio attraverso il prossimo.
Offrimi la mitra di tutte le sofferenze umane, sofferenze dello spirito, sofferenze del corpo, sofferenze del cuore, sofferenze degli agonizzanti, dei prigionieri, dei sinistrati, degli abbandonati.
Chiamami in aiuto dolcemente, con pacatezza, con amore, per tutti coloro che soffrono e valorizzerai i loro dolori unendoli ai miei, ottenendo per essi grazie di sollievo e di conforto.
Offrimi l’oro di tutti gli atti di carità, di bontà, di benevolenza, di amabilità, di dedizione che vengono compiuti in un modo o nell’altro su questa terra. Io guardo le cose con gli occhi dell’amore e rimango in attesa delle manifestazioni umane dell’amore vero, fatto di oblio di sé.
Offrile a me, affinché io le incoraggi e possa nutrirmene per la mia crescita nel mondo.
L’oblazione è la potenza che fa sprigionare ondate di grazia per le anime.
È in apparenza cosa di poco conto il gesto, il pensiero di offrirmi coloro che soffrono, coloro che sono soli, coloro che sono scoraggiati, coloro che lottano, coloro che cadono, coloro che piangono, coloro che muoiono, e anche coloro che mi ignorano e che mi hanno abbandonato dopo avermi seguito…
Offrimi il mondo intero…
tutti i sacerdoti del mondo…
tutte le suore del mondo…
tutte le anime ferventi del mondo…
tutte le anime di orazione…
tutti i tiepidi, tutti i peccatori, tutti i sofferenti.
Offrimi tutti i giorni di questo anno, tutte le ore gioiose e tutte le ore dolorose.
Offrile a me, affinché faccia trascorrere in esse un raggio di speranza e così cresca in molte anime, le quali aderiranno liberamente a me, il solo che può colmare le loro profonde aspirazioni verso l’immortalità, verso la giustizia, verso la pace.
Vivi sempre più a favore degli altri, in unione con tutti. Raccoglili in te nell’ora della preghiera e nell’ora del riposo. In te e per mezzo tuo io attiro a me le anime che tu rappresenti ai miei occhi. Desidera ardentemente a nome loro che io sia la loro luce, la loro salvezza e la loro gioia. Credi fermamente che nessuno dei tuoi desideri è inefficace, se viene dal tuo essere profondo. È con desideri di questo tipo, moltiplicati per il mondo, che si costituisce via via il mio Corpo Mistico.
Non basta offrirmi le sofferenze degli uomini affinché io le allevii e le computi a loro profitto. Offrimi anche tutte le gioie della terra affinché le purifichi e le intensifichi, unendole alle mie e a quelle dei santi in cielo.
Non basta offrirmi i peccati del mondo perché li perdoni e li cancelli, come se non fossero mai stati commessi. Offrimi anche tutti gli atti di virtù, tutte le scelte fatte per me o per gli altri, affinché dia ad essi la loro dimensione di eternità.
Non basta offrirmi tutto ciò che non va bene sulla terra (conosco meglio di chiunque le carenze degli esseri e delle cose) perché ci metta buon ordine e ripari le brecce. Offrimi anche tutto ciò che va bene, a cominciare dalla purezza dei piccoli, il coraggio dei giovani, lo squisito pudore delle fanciulle, l’abnegazione delle madri, l’equilibrio dei padri, la benevolenza degli anziani, la pazienza dei malati, l’oblazione degli agonizzanti e, in modo generale, tutti gli atti d’amore che sbocciano nel cuore degli uomini.
C’è del buono, più di quanto non si creda, nell’anima di molti tuoi fratelli, e tanto più eccellente quanto più spesso non se ne rendono conto. Ma io, che vedo nel profondo di ognuno e giudico con benevolenza e tenerezza, scopro sotto cumuli di cenere delle monete d’oro. Sta a te di offrirmele, in modo che le valorizzi. Così, col tuo gesto di offerta, l’Amore crescerà nel cuore degli uomini e sarà, finalmente, vincitore dell’odio.
Non ti scoraggiare di vivere, di agire e di soffrire in nome degli altri, conosciuti o sconosciuti. Quaggiù tu non vedi quello che operi, ma posso assicurarti che nulla si perde di quello che fai, quando raggiungi con la tua offerta, sia pure modesta, la mia propria preghiera, la mia oblazione, la mia azione di grazie. Così facendo, tu permetti a molte anime sconosciute di convergere verso di me, e attraverso i sobbalzi del viaggio terrestre, sarà loro facilitato, al momento del transito, la loro definitiva assunzione in me. Di fronte alla moltitudine immensa e anonima, che scoraggerebbe le volontà più zelanti, io ti concedo il mezzo di collaborare efficacemente alla loro spiritualizzazione, in un modo ben più sicuro del ministero stesso della predicazione o della confessione. Lasciami fare. Sono io a fissare per ciascuno il modo di collaborazione che mi aspetto da lui.
Sii sempre più un collaboratore fedele, che convoglia su di me tutte le preghiere, tutte le attività, tutti i gesti di bontà, tutte le gioie e tutte le pene, tutte le sofferenze e tutte le agonie umane, affinché, da me assunte, possano essere purificate e servano alla vita del mondo.
Il mondo attuale, per fortuna, conta molte anime generose; molte altre potrebbero diventarlo, se fossero sostenute e incoraggiate. Allora anch’esse aiuterebbero le altre a incontrarmi, a riconoscermi e ad ascoltarmi. I miei inviti verrebbero ascoltati di più e molti, volgendosi a me nell’intimo dei loro cuori, troverebbero, trovando me, la loro salvezza e la loro realizzazione.
Che si perda meno tempo in riunioni sterili e che si venga a me più spesso.
Io sono l’Oblato sostanziale. Mi dono totalmente al Padre e il Padre si dona totalmente a me. Io sono, al tempo stesso, Colui che si dona e Colui che riceve in uno slancio d’amore, che è anch’esso sostanziale e ha nome Spirito Santo. Vorrei trascinare e assumere tutti gli uomini in questo immenso e gioioso offertorio. Se ti ho scelto, è precisamente perché tu raggiunga la mia oblazione e contribuisca a introdurre in essa molti tuoi fratelli.
Vieni a me, e rimani calmo dinanzi a me. Anche se non percepisci le mie idee, la mia «irradiazione» ti raggiunge e ti penetra. Essa influenzerà tutta la tua vita, e questo è l’essenziale.
Vieni a me, ma non venire solo. Pensa a tutte quelle folle, delle quali ho avuto tanta maggiore pietà quanto più distinguevo gli elementi che ne costituivano le miserie, le preoccupazioni, i bisogni profondi.
Non c’è un solo essere che non mi interessi, ma non voglio fare nulla per loro senza la collaborazione di coloro che ho consacrato in modo speciale alloro servizio.
Il compito è immenso, la messe è davvero abbondante, ma gli operai, i veri operai fedeli e accorti, coloro che per amore mettono al primo posto delle loro preoccupazioni la ricerca del mio regno e della mia santità, sono troppo poco numerosi. Che la tua preghiera al Padre, padrone della messe, si inserisca più intensamente nella mia, e vedrai crescere e moltiplicarsi il numero degli apostoli contemplativi e, in pari tempo, degli educatori spirituali. Dappertutto nelle comunità e nel mondo, io ispiro la stessa domanda alle anime generose.
Certo, quelle che comprendono e rispondono non sono in quantità sufficiente, ma la qualità dei loro appelli compensa il loro piccolo numero.
L’essenziale è che esse preghino in me e si uniscano profondamente alla preghiera che io stesso faccio in esse.
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