Attendere la morte con fiducia
Tratto da "Quando il Maestro parla al cuore" - XXI
Autore: Padre Gaston Courtois
Altri hanno predicato i terrori della morte. Tu predica le gioie della morte.
«Verrò a voi come un ladro». Così ho detto, non per spaventarvi, ma per amore, affinché siate sempre pronti e viviate ogni attimo come vorreste averlo vissuto al momento della vostra rinascita definitiva.
Se gli uomini guardassero maggiormente la loro vita nello specchio retrovisore della morte, le darebbero il suo vero significato.
Perciò non bisogna che considerino la morte con terrore, ma con fiducia e capiscano tutto il valore della fase meritoria della loro esistenza.
Vivi sulla terra come se ritornassi dal cielo. Sii quaggiù come l’uomo che è rientrato dall’al di là. Tu sei un morto differito. Saresti dovuto entrare nell’eternità già da lungo tempo, e adesso chi mai sulla terra parlerebbe di te?
Ti lascio sulla terra ancora per alcuni anni, affinché conduca una vita impregnata di nostalgia celeste, in cui si veda filtrare qualche bagliore del cielo.
Non ti ho forse dato, svariate volte, i segni della mia sollecitudine? Allora, di che cosa hai paura? Sono sempre presente e sempre vicino a te, persino quando tutto sembra crollare, anche e soprattutto al momento della morte. Allora vedrai che cosa sono le mie braccia che si serreranno su di te e ti stringeranno sul mio cuore. Scoprirai perché e per chi saranno serviti i tuoi lavori, le tue sofferenze. Mi ringrazierai per averti guidato come ho fatto, preservandoti da numerosi pericoli di ordine fisico e morale, conducendoti per strade impreviste, talvolta sconcertanti, facendo della tua vita una unità profonda nel servizio dei tuoi fratelli.
Mi ringrazierai, comprendendo meglio la condotta di Dio nei tuoi riguardi e nei riguardi degli altri. Il tuo canto di ringraziamento andrà crescendo, via via che scoprirai le misericordie del Signore per te e per il mondo.
Non c’è remissione senza effusione di sangue. Il mio sangue non può realizzare la sua preziosa missione di espiazione, se non nella misura in cui l’umanità accetta con amore di mischiare alcune gocce del proprio sangue con il sangue della mia Passione.
Offrimi la morte degli uomini, affinché vivano della mia Vita.
Pensa a quel che sarà il nostro incontro nella luce. Per questo sei stato creato, hai lavorato, hai sofferto. Verrà un giorno in cui ti accoglierò. Pensaci spesso e offrimi in anticipo l’ora della tua morte, unendola alla mia.
Pensa a ciò che sarà il dopo-morte, la gioia senza fine di un’anima irradiata di luce e di amore, che vive in pienezza lo slancio offertoriale di tutto il suo essere per me verso il Padre, e ricevendo per me, di ritorno dal Padre, tutta la ricchezza della divina giovinezza.
Sì, guarda la morte con fiducia e approfitta della fine della tua vita per prepararti ad essa con amore.
Pensa alle morti di tutti gli uomini tuoi fratelli: 300.000 ogni giorno. Quale potenza di corredenzione rappresenterebbero se venissero offerte. Non dimenticarlo: oportet sacerdotem offerre. Tocca a te offrirle a nome di quelli che non ci pensano. Questo è uno dei modi più efficaci per valorizzare il mio sacrificio del Calvario e per arricchire la tua messa quotidiana.
Ce ne sono tanti che non sospettano affatto che stasera li chiamerò: tanti incidenti stradali, tante trombosi brutali, tante cause impreviste. Ci sono, altresì, tanti malati che non sospettano affatto della gravità del loro stato.
La sera, addormèntati tra le mie braccia; è così che morirai e giungerai in paradiso, al momento del grande appuntamento con me.
Fa’ tutte le cose pensando a quel momento. Ciò ti aiuterà in molte circostanze a conservare la tua serenità, senza frenare il tuo dinamismo.
Per amore tuo io ho accettato di morire. Non puoi darmi prova d’amore più grande di quella di accettare di morire in unione con me.
Non, sarai deluso. Abbagliato dagli splendori esaltanti che scoprirai, avrai un solo rimpianto: quello di non aver amato abbastanza.
Continua spesso a unire la tua morte alla mia e a offrirla al Padre per le mani di Maria, sotto l’influsso dello Spirito Santo.
In nome della tua morte unita alla mia, puoi anche chiedere dei soccorsi immediati per vivere meglio attualmente nel solco della carità divina. In tal modo, non c’è nulla che tu non possa ottenere.
Il tuo cuore sia sempre più aperto alla mia misericordia, umilmente fiducioso nèlla mia divina tenerezza che ti avvolge da ogni parte e feconda in maniera invisibile le tue attività ordinarie, dando loro un valore spirituale che va ben oltre i confini del tempo.
A che serve vivere, se non per crescere nell’amore?
A che serve morire, se non per realizzare eternamente il proprio amore e realizzarsi per sempre in esso?
Figlio mio, ti ho fatto pregustare qualcosa di ciò che poteva essere la festa del cielo, e quanto appena debolmente hai percepito non è nulla in confronto con la realtà. Allora scoprirai fino a che punto sono stato e sono un Dio tenero e amante. Capirai perché ci tengo tanto a che gli uomini si amino, si perdonino e si aiutino vicendevolmente. Comprenderai il valore spiritualizzatore e purificatore della pazienza e della sofferenza.
La tua continua scoperta delle profondità divine sarà un’avventura squisita e appassionante. La tua assimilazione da parte della mia divinità ti trasfigurerà e ti farà partecipare assieme a tutti i tuoi fratelli, anch’essi trasfigurati, a un’azione di grazie comune ed esaltante.
Le feste liturgiche della terra, con le loro molteplici ragioni di essere, non sono se non la prefigurazione delle festività eterne che non affaticano e lasciano l’anima pienamente soddisfatta e pur sempre assetata.
Con la mia morte ho vivificato il mondo. Con l’oblazione rinnovata della mia morte continuo a dare la vita agli uomini. Ma mi è
necessario un sovrappiù di morti per vincere, senza nuocere alla loro libertà, le esitazioni, le reticenze, le resistenze di coloro che non vogliono ascoltare il mio richiamo o che, pur avendolo ascoltato, non vogliono lasciarmi penetrare in essi.
Il cielo sono io! Nella misura in cui vi lascerete assumere da me, secondo il vostro grado di carità, voi gusterete la gioia infinita e riceverete dal Padre ogni luce e ogni gloria!
Allora non ci saranno più né pianti, né sofferenze, né ignoranza, né malintesi, né gelosie, né equivoci, né meschinerie, ma azione di grazie filiale verso la Santa Trinità e azione di grazie fraterna gli uni verso gli altri.
Rivedrete i minimi avvenimenti della vostra vita terrena, ma li rivivrete nella sintesi dell’amore che li ha permessi, trasfigurati, purificati.
Sarà grande e gioiosa la vostra umiltà, e vi renderà trasparenti come il cristallo a tutti i riflessi della misericordia divina!
Vibrerete all’unisono col mio cuore e in armonia gli uni con gli altri, riconoscendovi benefattori reciproci e contemplando la parte di efficacia che io vicendevolmente vi avevo concesso per la gioia di tutti.
Avrai una morte gioiosa, serena e amante. Il passaggio non è penoso per colui che spira in un atto di amore e mi raggiunge nella luce. Abbi fiducia in me. Come sono stato presente in tutti gli istanti della tua vita sulla terra, sarò presente al momento della tua entrata nella Vita eterna, e mia Madre, che si è mostrata tanto buona con te, sarà presente anche lei, con tutta la sua dolcezza materna.
Pensi così spesso, come dovresti, alle anime amiche del purgatorio, le quali non possono ottenere solo con i loro mezzi la progressiva e luminosa incandescenza? Esse hanno bisogno che qualcuno dei loro fratelli della terra meriti e compia in nome loro quella scelta d’amore che non hanno saputo compiere esse prima della loro morte.
Qui sta l’interesse del tuo rimanere quaggiù e del prolungarsi della vita umana. Se gli anziani fossero meglio coscienti della loro potenza e delle ripercussioni delle loro piccole oblazioni meritorie a favore dei fratelli della terra e dei fratelli dell’al di là; se comprendessero meglio il valore dei loro ultimi anni, durante i quali possono ottenere, in pace e serenità, tante grazie, e al tempo stesso procurare a se stessi una tale sovrabbondanza di luce e di gioia eterne!
Per essi la morte sarà più dolce, poiché io prometto una grazia speciale di assistenza a tutti coloro che saranno vissuti per gli altri prima che per sé. Non consiste forse in ciò l’amore? Non è forse così che ci si prepara a morire amando?
Conosco l’ora della tua morte e il modo in cui accadrà, ma convinciti che sono io ad averla scelta per te, con tutto il mio amore, per dare alla tua vita terrena il massimo di fecondità spirituale. Sarai felice di abbandonare il tuo corpo per entrare. definitivamente in me.
Nel grande momento della tua partenza, avrai, insieme alla mia presenza, ogni grazia, ora inimmaginabile. E la misura del tuo amore ti farà cooperare pienamente a essa.
Si muore come si è vissuti. Se vivi di amore, la morte ti coglierà in un soffio d’amore.
Ci sarò io al termine del tuo cammino, dopo essere stato per tutta la vita il tuo compagno di viaggio. Utilizza sempre meglio il tempo che ti separa dal grande incontro: ogni ora unisciti alla mia preghiera, comunica alla mia oblazione, penetra nei miei slanci d’amore. Aspira frequentemente il mio Spirito, per vivificare i battiti del tuo cuore. Attraverso di lui si diffonde in te la carità del tuo Dio.
Col pensiero del cielo che ti aspetta, scopri la gioia in mezzo alle sofferenze e l’ottimismo in mezzo ai turbamenti del tempo presente. Predica l’ottimismo alle anime scoraggiate. Se anche la tempesta si scatena e assale la barca della mia Chiesa, non bisogna smarrirsi.
Non dimoro io in lei fino alla consumazione dei secoli? Invece di scoraggiarsi, si lancino appelli verso di me: Signore, salvaci, periamo! Aumenti la fede nella mia presenza e nella mia potenza.
Allora si scoprirà la mia tenerezza e si costaterà la mia inesauribile misericordia.
Il modo di considerare la morte dev’essere per voi una questione di fede, una questione di fiducia, una questione d’amore!
Fede! La percezione del cielo non può corrispondere a un’immagine dell’esperienza e perciò si trova al di là di ogni impressione sensibile. Questo vi offre la possibilità di meritare durante la fase terrestre della vostra esistenza, poiché dove sarebbe il merito se
poteste conoscere tutto sin da ora? C’è un tempo per ogni cosa.
Fiducia! Quello che non conoscete per esperienza diretta, potete conoscerlo appoggiandovi sulla mia parola e fidandovi di me. Non vi ho mai ingannati e non ne sono capace. Io sono la Via, la Verità e la Vita. Quello che posso dire, è che tutto sarà molto più bello di quanto possiate concepire e persino desiderare.
Amore. Soltanto l’amore vi permette, non certo di vedere, ma di presagire. quello che vi riservo: e ciò nella misura in cui sulla terra avrete penato e sofferto.
È tanto bella la luce della gloria!
È tanto entusiasmante la partecipazione alla nostra gioia trinitaria. È talmente «al di là di ogni definizione» la fiamma d’amore da cui sarete resi incandescenti per questa comunione totale, in una carità universale e definitiva. Se sulla terra poteste avere di essa una percezione sensibile e durevole, la vostra vita diventerebbe impossibile!
Se coloro che sono sul punto di morire potessero vedere il torrente di felicità che può invaderli da un momento all’altro, non soltanto non avrebbero paura, ma con quale slancio vorrebbero raggiungermi!
In questi giorni hai pensato molto al tuo dopo-morte, senza tralasciare per questo il tuo impegno terreno: non hai osservato che il pensiero dell’al di là dona al tuo servizio la sua vera dimensione di fronte all’eternità?
Lo stesso accade per le piccole sofferenze, le delusioni, le contrarietà. Quid hoc ad aeternitatem? È in mezzo ai dolori piccoli e grandi che si realizza, giorno dopo giorno, senza che ve ne rendiate conto, la mia opera universale di redenzione.
Col pensiero e col desiderio vivi già il tuo dopo-morte. È la migliore pietra di paragone del reale.
La morte, lo sai bene, sarà più che una partenza un arrivo, con più ricongiungimenti che non separazioni. Sarà un trovarmi nella luce della mia Bellezza, nel fuoco della mia Tenerezza, nell’ardore della mia Riconoscenza.
Mi vedrai così come sono e ti lascerai pienamente assorbire da me per essere al tuo posto, nella dimora trinitaria.
Saluterai la Vergine piena di gloria, vedrai fino a che punto ella è col Signore e il Signore è con Lei. Le dirai la tua riconoscenza sconfinata per la sua condotta materna verso di te.
Potrai unirti ai tuoi amici del Cielo, al tuo angelo custode e a tutti gli amici della terra, incandescenti d’amore e luminosi di gioia incontaminata.
Ritroverai i tuoi figli e le tue figlie secondo lo spirito, e al tempo stesso ti rallegrerai per quello che devi ai membri più infimi come ai più importanti del mio Corpo glorioso.
Quando giungerà l’ora del nostro incontro, capirai fino a qual punto è preziosa per il mio cuore la morte dei miei servi quando viene unita alla mia.
Essa è il grande mezzo per vivificare l’umanità ribelle e per operare la spiritualizzazione del mondo.